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Silicon Valley Bank, depositi non assicurati. Sapelli: "Tutti esposti"

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Il crac della Silicon Valley Bank riporta alla mente quanto accaduto nel 2008 con l'affondamento della Lehman Brothers. Una bomba che portò il mondo intero in una profonda crisi come quella del 1929. Adesso, dopo la caduta della casa madre californiana, sarebbe andata a picco anche quella inglese. E una voce comincia a preoccipare investitori e risparmiatori: "Il 93 per cento dei depositi non è assicurato", come riporta anche il Corriere. Al momento bisogna capire se questo tsunami può contagiare anche i mercati europei e gli istituti di credito. Ma su questo fronte bisogna sottolineare le parole del professor Giulio Sapelli che all'Adnkronos ha lanciato un allarme abbastanza forte che riguarda da vicino anche l'Italia: "Direi che bisogna stare a guardare con attenzione i dati di bilancio e le dichiarazioni nei prossimi giorni. Ma è assolutamente incomparabile con il crollo della Lehman Brothers”, commenta con l’Adnkronos l’economista Giulio Sapelli.


“Stiamo calmi, non gridiamo al lupo altrimenti alimentiamo la spirale” avverte Sapelli rimarcando che “adesso abbiamo degli ammortizzatori che all’epoca non avevamo”. Quanto ai riflessi sui titoli bancari nelle borse commenta: “Certo, tutti sono esposti su questi titoli, era l’investimento consigliato da tutti, probabilmente se cominciassimo a ripensare gli investimenti nell’ottica del risparmio piuttosto che sull’aumento del rischio per far guadagnare soprattutto le banche, andrebbe meglio ma è un circolo vizioso e ci vuole molto per interromperlo". 

 

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