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Fs, l'ad Luigi Ferraris: "Infrastrutture decisive per i trasporti intermodali"

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«Il trasporto ferroviario deve diventare la spina dorsale della mobilità del futuro che sarà sempre più integrata, intermodale e sostenibile». Intervistato da Alessandra Capozzi, l’amministratore delegato del Gruppo Fs Luigi Ferraris al Festival dell’Economia di Trento, ha tracciato l’agenda degli impegni delle Fs Italiane e delle sfide da vincere per lo sviluppo della mobilità, ad un anno dal lancio del piano industriale.Con una riflessione sulla necessità di mettere insieme componente privata e pubblica per finanziare le opere, guardando alla vita intera dei progetti, smettendo di «ragionare per lotti. Solo così, intensificando anche il dialogo pubblico-privato, si potrà efficientare il processo e affrontare le tante sfide infrastrutturali sul tavolo».

Si potrebbe replicare, secondo Ferraris, il modello utilizzato per le reti elettriche attraverso meccanismi regolatori di gestione del capitale e attirando sui progetti futuri anche parte del risparmio gestito, ad esempio, da fondi pensione e casse di previdenza. Al centro di questo nuovo modo di guardare alla mobilità per il capo di Fs ci sono le infrastrutture, che vanno riammodernate «visto che nsono state costruite in epoche che avevano obiettivi di mobilità differenti rispetto a quelli di oggi». E in questo FS sta facendo lapropria parte, anche come soggetto attuatore del Pnrr. «Siamo impegnati per esempio in due opere centrali: il terzo valico di Genova, dove abbiamo completato l’83% del tunnel e il 100% del raddoppio della capacità ferroviaria tra Genova Principe e Genova Brignole e che avrà impatti decisivi per il trasporto merci e passeggeri, e la Napoli-Bari che permetterà di collegare le due città in 2 ore di viaggio», puntualizza Ferraris. Altro tema centrale è la promozione dell’intermodalità che secondo l’ad di Fs «deve riguardare sia i passeggeri sia le merci e promuovere un’offerta integrata che deve basarsi su un dialogo sempre più fitto e coordinato tra i diversi attori del trasporto coinvolti». E proprio in questa prospettiva vanno letti gli accordi che Fs ha sottoscritto, a favore del trasporto dei passeggeri con operatori aereoportuali come Aeroporti di Roma e compagnie aeree come Ita e Lufthansa «per promuovere un’esperienza di viaggio sempre più integrata, grazie al biglietto combinato treno più aereo che permette ai passeggeri di acquistare il proprio volo e il proprio viaggio ferroviario con un unico check – in» presso i banchi dedicati della stazione ferroviaria dell’aeroporto di Fiumicino.

Ma l’intermodalità deve riguardare anche il trasporto merci, che «su rotaia è fermo al 10% a causa di carenze infrastrutturali, ma che può trarre giovamento dalla connessione tra rete ferroviaria e stradale con le principali porte di accesso del Paese: stazioni, aeroporti e porti», conclude Ferraris: «Solo così potremmo evitare che in futuro le nostre strade siano sempre più congestionate, visto che le previsioni parlano di un milione di mezzi pesanti in più nei prossimi anni lungo le strade europee». Senza dimenticare la digitalizzazione. Decisiva nel controllo sullo stato delle in freastrutture.

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