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L'Unità, "fascisti": agghiacciante prima pagina, in edicola così

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"Beh, come fai a non usare la parola fascista?". Piero Sansonetti sceglie per l'Unità una prima pagina (e un editoriale) che più rosso non si può. Una provocazione talmente sconcertante da risultare persino surreale, quasi comica. 

Il tema è quello dello sciopero generale, ma il direttore del fu organo del Partito comunista italiano allarga il campo della sua indagine critica, se così vogliamo chiamarla. La sintesi del titolo è mirabile: "'Più carcere e meno sindacati'. Come fai a non dire che sono fascisti?", domanda Sansonetti, che poi parte in quarta.

"È il giorno dello sciopero generale. Ed è il giorno della sfida al governo. Lo scontro è durissimo". E fin qui, tutto regolare. "Il governo ha risposto con le minacce e la repressione", spiega dimenticando che è stato il Garante per gli scioperi, autorità terza e imparziale, a frenare le ambizioni di sciopero generale di Landini e Bombardieri. "Per la prima volta nella storia della Repubblica ha fatto ricorso alla precettazione contro uno sciopero generale", sottolinea Sansonetti. Peccato che, appunto, non si tratti di sciopero generale ma "multisettoriale".

La precettazione "non è una misura amministrativa: è l'espressione della capacità di sopraffazione dello Stato sui lavoratori. Uno dei punti più alti dell'autoritarismo in una società moderna", è il grido disperato del direttore dell'Unità

Sul conto del governo, ovviamente "fascista", Sansonetti mette anche il pacchetto sicurezza che prevede la possibilità di mandare in carcere anche le borseggiatrici pur se incinte. "A completare il decreto ci sono varie misure punitive per i detenuti, soprattutto per i detenuti che non obbediscono", chiosa il direttore secondo cui è chiaro "il disegno generale". Alla fine, al lettore meno trinariciuto, viene da porsi una domanda: come fai a non dire che non sono più comunisti?

 

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