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Negozi e ristoranti, dobbiamo aiutare quelli a gestione famigliare

Bruno Villois
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Siamo alle soglie della nuova stagione turistica, che sta sempre più puntando sulle grandi città d’arte e di attrattività commerciale. Tra queste primeggia Milano che in meno di 10 anni ha scalato la classifica delle presenze turistiche e soprattutto della loro spesa pro capite, arrivando a superare Firenze. La prima forza attrattiva di Milano resta quella del terziario, con Milano a guidare una domanda di presenze mai così duratura e ragguardevole, grazie al suo ruolo di capitale mondiale del lusso e del design. I grandi protagonisti di questa forza attrattiva sono gli operatori commerciali, non solo del primo e secondo centro, di tutte le città d’arte, ma anche grazie al fiorire di iniziative attrattive, anche dei rioni e delle aree annesse. Così com’è stato per Bergamo-Brescia, capitali della cultura 2023, che hanno saputo organizzare un insieme di componenti atte ad allargare l’interesse attrattivo non solo degli italiani.

A condurre gli esercizi commerciali di ogni tipo in Italia sono quasi totalmente famiglie che, in moti casi, si tramandano l’attività da decenni, in alcuni di questi da un secolo. Attività nella quale hanno investito in modo da essere al tempo con i tempi. L’e-commerce e la miriade di centri commerciali hanno sovente intaccato la redditività di quelli a conduzione famigliare, ma ad aumentare i problemi quotidiani, soprattutto per la ristorazione e affini, dal dopo Covid in poi, ci ha pensato la difficoltà di trovare personale, non solo specializzato, ma anche generico. Un trend che tende ad affermarsi e ad allargarsi in maniera costante, in grado di limitare le attività con possibilità di portarle alla deriva, causando a ricaduta tensioni sui fornitori e sul loro futuro.

 

 

 

Le gestioni a carattere famigliare lavorano soprattutto con una filiera che ha caratteristiche analoghe e che fornisce loro, sopratutto nella ristorazione e affini, merce di buona qualità e con limitate produzioni. Più si allenta la presenza delle conduzioni degli esercizi famigliari più si rischia un danno irrisolvibile per i fornitori. Gli esercizi a conduzione famigliare rappresentano un valore assoluto per il sistema economico italiano, tutelarne il futuro è essenziale. E-commerce e centri commerciali sono anch’essi essenziali, ma debbono condividersi una clientela che è minata spesso da un calo del reddito. La ricetta per mantenere entrambi a livelli di sostenibilità è vincolata alla qualità, professionalità e cortesia, elementi fondamentali per fidelizzare la clientela delle aziende a carattere famigliare, ma anche per mantenere i posti di lavoro alla grande distribuzione.

 

 

 

Importante è recuperare il desiderio di lavorare nel commercio e nei pubblici esercizi di somministrazione bevande e alimenti, ma per riuscirci serve un doppio stimolo, quello dei salari e degli orari di lavoro che, almeno nella grandissima maggioranza dei casi sono di buon livello i primi e rispettati i secondi, ma servirebbe anche uno stimolo nella parte scolastica che faccia capire, alle nuove generazioni in formazione, quanto possa essere interessante costruirsi un futuro nell’ambito del terziario, magari riuscendo nel tempo a realizzare poi una propria attività.

 

 

 

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