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Fisco, da lunedì 3 giugno saremo liberi dalle tasse: ecco perché

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Quello in corso è l’ultimo fine settimana dell’anno in cui gli italiani sono chiamati a lavorare per il fisco. Da lunedì 3 giugno, infatti, scatta il cosiddetto ’giorno di liberazione fiscale': una scadenza che da almeno quattro lustri, grazie all’annuale elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della Cgia, per molti italiani è il raggiungimento di un traguardo importante, anche se puramente simbolico. Siano essi partite Iva, lavoratori dipendenti, pensionati o imprese. ’In linea meramente teorica, pertanto - spiega Cgia -, da lunedì lavoreremo per soddisfare i nostri bisogni e non più per pagare le tasse, le imposte, i tributi e i contributi sociali previsti nel 2024’. Un gettito che per l’erario dovrebbe garantire 909,7 miliardi di euro. Risorse che sono indispensabili allo Stato per far funzionare le scuole, gli ospedali, i bus, i treni, gli uffici pubblici e per pagare le pensioni, gli stipendi agli statali e ai dipendenti degli enti locali. In altre parole, sono soldi che le Amministrazioni pubbliche prima incassano, poi investono nei servizi, nel welfare, nelle infrastrutture sociali ed economiche per migliorare la qualità della vita di ognuno di noi. "Per non essere fraintesi - sottolinea Cgia - è bene evidenziarlo con forza: ancorché ’il giorno di liberazione fiscalè non costituisca un principio assoluto, questo esercizio dimostra empiricamente quanto sia eccessivo il carico fiscale che continua a gravare sugli italiani. Sebbene quest’anno la pressione fiscale sia destinata a scendere di 0,4 punti percentuali rispetto al 2023’.

E grazie a questa contrazione, lunedì 3 giugno gli italiani potranno festeggiare il ’tax freedom day’; ’insomma, se dall’ inizio di gennaio sino a domani abbiamo ipoteticamente lavorato per onorare le richieste del fisco, dall’inizio della prossima settimana fino al 31 dicembre, invece, lo faremo per noi stessi e per le nostre famigliè. Da questo caso di scuola elaborato dall’Ufficio studi della Cgia, emerge che per l’anno in corso sono stati necessari ben 154 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per adempiere a tutti i versamenti fiscali previsti quest’anno (Irpef, Imu, Iva, Irap, Ires, addizionali varie, contributi previdenziali/assicurativi, etc.). Rispetto al 2023, ci si ’liberà dal fisco un giorno prima, anche se da calendario sono due, poiché il 2024 è un anno bisestile. Come ha fatto l’Ufficio studi della CGIA a stabilire che il 3 giugno è il tax freedom day del 2024? La stima del Pil nazionale prevista quest’anno è di 2.163 miliardi di euro ed è stata suddivisa per 366 giorni, ottenendo così un dato medio giornaliero pari a 5,9 miliardi di euro. Di seguito, sono state ’recuperatè le previsioni di gettito delle entrate e dei contributi sociali2 che i percettori di reddito verseranno quest’anno allo Stato che ammonteranno a 909,7 miliardi di euro3. Pertanto, questo ultimo importo è stato rapportato al Pil giornaliero, ottenendo così il giorno di liberazione fiscale del 2024 che scatta dopo 154 giorni dall’inizio dell’anno, ovvero il prossimo 3 giugno.

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