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Pensionati italiani, fuga di massa in Tunisia: +113,5%, perché è il nuovo "paradiso"

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Sono circa 350mila i pensionati italiani che vivono all'estero per risparmiare sulle tasse. Secondo gli ultimi dati Inps, sono distribuiti in 165 Paesi diversi e ricevono 1,5 miliardi di euro l'anno. Nel 2022, ultimo dato certificato dall’Istituto pensionistico, "il numero di pensionati che si sono trasferiti altrove è aumentato di quasi l’11%". Tra le mete prescelte, la Spagna, la Tunisia, il Portogallo e la Bulgaria. I motivi del trasferimento? Pressione fiscale ridotta e minore costo della vita. Due coniugi over 75 di Barletta che hanno deciso di trasferirsi ad Hammamet a La Stampa hanno raccontato: "Prendiamo 1.250 euro di pensione in due. Qui abbiamo potere d’acquisto come avessimo il doppio".

L'Inps ha evidenziato in una nota che "fra i motivi" del trasferimento all'estero "si riscontrano la scarsa crescita economica del Paese, il livello insufficiente delle pensioni in relazione al costo della vita, la severità del regime fiscale e l’inadeguatezza dei servizi alla persona". Il dato più interessante è quello che riguarda la Tunisia: gli spostamenti verso questa meta sono aumentati del 113,5% negli ultimi cinque anni. Il beneficio principale per i pensionati che si trasferiscono nel Paese nordafricano è quello di essere tassati solo sul 20% della propria pensione lorda, con una tassazione effettiva del 5%. 

 

 

 

"Tenete conto che il costo della vita è circa un terzo più basso rispetto all’Italia - hanno spiegato al quotidiano torinese Sarah Marturana e Mirko Salvati dell'agenzia di intermediazione TocToc Tunisia -. Noi riceviamo molte richieste da pensionati. Diversi di essi sono spesso membri delle Forze dell’ordine che preferiscono venire in Tunisia". 

 

 

 

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