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Manovra, giù le tasse al ceto medio: quando lo hanno fatto è stato boom economico

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Saggiamente (e centrando il bersaglio), il nostro Sandro Iacometti ieri ha messo tutti in guardia: non è il caso di credere alla piccola valanga di voci e anticipazioni sulla prossima legge di bilancio. Siamo solo al 30 agosto: quel treno partirà davvero ad ottobre per arrivare a destinazione a Natale. Dunque, al momento, siamo in presenza o di vaghi scenari o (peggio) di clamorose bufale, come quelle circolate ieri – e per fortuna seccamente smentite dal governo – sull’assegno unico.

Possiamo però esprimere un forte auspicio, che corrisponde a quanto questo giornale sostiene da tempo. Sarebbe molto importante se, dopo l’operazione compiuta l’anno scorso (taglio del cuneo fiscale e intervento sulle aliquote Irpef più basse), quest’anno si facesse un passo ulteriore con un inizio di alleggerimento fiscale anche per il ceto medio.

Un’ipotesi che è stata ventilata (e che riportiamo senza illusioni: ma sperare non è vietato, e al momento non è nemmeno tassato...) è quella di allargare la fascia di reddito che oggi arriva a 50mila euro lordi annui portandola fino a 60mila, e assoggettandola a un’aliquota del 33% anziché del 35% (e anziché del 43% per i redditi tra 50 e 60mila euro) (...)

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