Per le città del futuro serve l'intermodalità

Esperti e politici a confronto sui trasporti. Il ministro Pichetto: "Nulla va escluso"
di Pietro De Leogiovedì 11 settembre 2025
Per le città del futuro serve l'intermodalità

( Libero)

3' di lettura

Mobilità, intermodalità come fulcro di sviluppo, crescita e coesione sociale; vivere in città e territori meglio collegati. Questo è stato il senso di “Nodo futuro: interconnessione e sostenibilità nel trasporto pubblico”, tavola rotonda che si è svolta ieri a Palazzo Wedekind e organizzata da Libero. A moderare l’evento, il giornalista della testata Sandro Iacometti. Dopo un’introduzione del direttore del Tempo Tommaso Cerno, via alla successione di relatori. «È importante vedere il futuro con altri occhi per comprendere le sfide che riguardano il trasporto pubblico», ragiona Georg Gufler, Ad Doppelmayr Italia, che ha ispirato l’evento e ieri si è soffermato su un aspetto (per l’Italia) innovativo del trasporto pubblico, quello del cosiddetto “livello +1”, cioè l’utilizzo delle funivie. «Ogni città - spiega Gufler - ha delle esigenze specifiche, ma la funivia offre il vantaggio di meno consumo di suolo, ha meno emissioni e può generare importanti di tempo ai cittadini».

Fondamentale, poi, è l’intermodalità. Ne parla Andrea Gianni di Cotral, che ha illustrato il protocollo firmato a giugno con Trenitalia e RFI per migliorare le connessioni del trasporto su gomma e su rotaia. DaAtac, Giovanni Macchiaverna si concentra poi sulla riconversione in chiave di sostenibilità del servizio. L’azienda, è «intensamente impegnata» per l’obiettivo. E aggiunge: «Una delle attività più concrete che stiamo realizzando è legata alla sostituzione di bus con motorizzazione diesel con mezzi full electric». Un altro strumento di mobilità sostenibile è senz’altro il car sharing. Ne ha parlato Gabriele Ferrazzano, Responsabile sviluppo servizi smart mobilità di Enilive: «Occorre coprire l’ultimo miglio della sostenibilità. Sviluppare l’infrastruttura per lo sharing diventa fondamentale».

La mobilità, secondo Lucia Manzi (Steer) è un fulcro di inclusione sociale, anche per collegare meglio centro e periferia, dunque «l’abitare deve essere legato al trasporto». Nel campo della riconversione sostenibile, però, è necessario anche un accompagnamento normativo, che sia basato sulla semplificazione e sburocratizzazione. Ne hanno parlato l’avvocato Carlo Comandè e Pasquale Sessa (Confindustria Salerno). Nutrito il parterre degli attori istituzionali. A partire dal ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin: «La mobilità è uno dei temi più complessi», ha spiegato. “La sfida passa attraverso l’utilizzo delle nuove fonti energetiche: il motore elettrico è probabilmente quello più immediato da produrre, ma la direzione deve essere puntare su una pluralità di soluzioni”. Funivie nei centri urbani? «Perché no, da valutare», spiega Pichetto. Il Viceministro alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi secondo cui per offrire servizi sempre più efficienti «bisogna puntare a una riforma organica dal punto divista legislativo che colleghi la gestione delle tariffe con la qualità del servizio e la tipologia dell'utenza».

La sottosegretaria al Mef Lucia Albano, dal suo canto sottolinea: «Nel lavoro di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico è fondamentale una maggiore interconnessione tra gli immobili». In questo, «mobilità interconnessa e rigenerazione urbana si legano». Il deputato Pd Andrea Casu, invece, sottolinea il rischio divisioni territoriali intorno al tema trasporti: «Abbiamo un pezzo di Paese tagliato fuori dai servizi di trasporto e questo sta provocando una divisione tra Nord e Sud». Per la Regione Lazio era presente l’assessore ai trasporti Fabrizio Ghera, che ha evidenziato la necessità di «fare sistema mettendo tutti gli attori in campo in condizione di parlarsi, per accelerare la realizzazione delle opere».