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Bitcoin, l'ultima truffa: come ti rubano tutto

di Luca Puccinidomenica 12 ottobre 2025
Bitcoin, l'ultima truffa: come ti rubano tutto

(pixabay)

3' di lettura

Ce l’hanno spacciata come la moneta del futuro (e in un certo senso lo è): impalpabile, invisibile, incalcolabile. Ma è pure il terreno perfetto per le truffe del nuovo millennio: ché parliamoci chiaro, tolti i pochi addetti ai lavori, fatta la tara a qualche smanettone che passa le ore a fare “mining” (cioè a estrarle dai caveau cibernetici di qualche server dislocato in Kirghizistan o nel Bhutan), di criptovalute non sappiamo un piffero. Al momento un bitcoin costa oltre 96mila euro, ma il suo valore è calato e là fuori, cioè nel web, è una giungla. Pericolosa, tra l’altro: perché la regola vale nella vecchia finanza come in quella 2.0, i malintenzionati ci sono ovunque e chi non conosce quel che fa rischia di finire in mutante.

Associazione a delinquere e riciclaggio: è iniziato in questi giorni, a Torino, un processo su un presunto maxi raggiro basato tutto sulla moneta virtuale. Per raccontarlo bastano i numeri: almeno ottanta vittime (non solo piemontesi, che coprono un po’ l’intero territorio nazionale), otto imputati, sette con un patteggiamento già andato in porto e uno che ha scelto la via del dibattimento, due reati contestati e qualcosa come dieci milioni di euro finiti nel frullatore del www.

Benvenuti nell’era delle trappole digitali, l’agguato è informatico, la fregatura è reale. Qui, nello specifico, avveniva tutto tramite Whatsapp. I bitcoin da una parte, le piattaforme di trading dall’altra, nel mezzo la promessa di guadagni facili (mai cascarci, signori il monito è aureo: quando un affare è troppo bello per essere vero, con ogni probabilità non lo è). I clienti adescati erano invogliati inizialmente da richieste minime, irrisorie: lì per lì fruttavano bene e, a quel punto, la rete scattava nella maniera più vecchia del mondo, ossia per gradi, con investimenti sempre più sostanziosi, c’è chi è arrivato a sborsare anche 100mila euro in una volta sola, fino a che un brutto giorno, le ignavie vittime, accedevano al loro portafoglio on-line, sempre ammesso che nel frattempo non fosse sparita anche la pagina internet che era stata indicata, e scoprivano che non rimaneva più il becco di un quattrino. Neppure di quello tradizionale.

Per questo giro adesso è alla sbarra un finto broker, ma di società coinvolte ce ne sarebbero decine. «Questo tipo di truffe on-line», spiega Eleonora Montaruli, che è un avvocato e che segue una delle persone che ha subito il raggiro “torinese”, «costituisce una piaga sociale, tantissime persone subiscono un danno enorme, sia economico che psicologico, e l’unico modo per combatterlo è la prevenzione».

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È vero e non (solo) perché questi sono gli imbrogli dell’era digitale, più sofisticati, più infimi, più difficili da sbrogliare: è vero in primo luogo perché non c’è solo il caso piemontese (che pure riguarda mezza Italia), c’è quello di Parma (dove una signora di sessant’anni ha investito 90mila euro in un fondo di criptovalute salvo perderli fino all’ultimo centesimo nell’arco di pochissimo), c’è quello di Lucca (è successo lo stesso a un uomo di 67 anni che ha perso 50mila euro), c’è quello di Modena (idem, una vecchietta ci ha smenato circa 800mila euro), c’è quello di Palermo (con la procura che ha aperto un inchiesta la quale s’è espansa fino alla Romania), c’è il coordinamento dell’Eurojust che, a settembre, ha smantellato un’organizzazione italo-spagnola-portoghese-romena-bulgara che, in sette anni di attività non propriamente lecita, era riuscita a intascarsi la bellezza di cento milioni di euro.

Secondo l’ultimo report della Certik, che è una delle più grandi società di sicurezza blockchain (cioè quella tecnologia che registra le transazioni in modo trasparente e sicuro), nel pianeta, e unicamente nei primi sei mesi del 2025, tra frodi, phishing e attacchi informatici, gli utenti della rete che utilizzano le monete virtuali, nel complesso, hanno perso quasi 2,5 miliardi di dollari, che sono poco più di 2,1 miliardi di euro, però stiam mica qua a guardare lo spiccio: a ogni modo quel che conta è che sono una barca di soldi.

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