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Cop30, accordo all'unanimità al vertice sul clima

Più soldi ai Paesi poveri ma silenzio sui combustibili fossili. Pichetto: "Mediazione importante"
di Michele Zaccardidomenica 23 novembre 2025
Cop30, accordo all'unanimità al vertice sul clima

2' di lettura

I governi nazionali trovano l’intesa sul clima. Via libera dunque al testo, necessariamente di compromesso, proposto dalla presidenza brasiliana. La Cop 30 di Belem si chiude con un giorno di ritardo sulla tabella di marcia e con un accordo che aumenterà i finanziamenti per i Paesi poveri alle prese con il riscaldamento globale, ma senza menzionare i combustibili fossili che lo alimentano. Dopo lo stallo di venerdì, i quasi 200 Paesi, assenti gli Usa, dopo due settimane di trattative si sono espressi all’unanimità sul testo. Alla fine non c’è il riferimento alle fonti fossili, nonostante l’Europa avesse chiesto più coraggio per la loro eliminazione graduale. Il documento introduce spazi di trattativa per uno sforzo ulteriore sulle emissioni con il “Belem Mission to 1,5°”. Il documento, inoltre, propone di triplicare i fondi destinati all’adattamento ai cambiamenti climatici entro il 2035.

«È una mediazione tra tante posizioni, ma è importante che si sia raggiunto questo obiettivo, che mantiene il percorso definito da Cop20 di Dubai per quanto riguarda l’obiettivo climatico e mantiene l’obiettivo di Cop29 a Baku per quanto riguarda l’impegno all’adattamento nei vari territori al cambiamento climatico» ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin poco prima della votazione del testo finale in plenaria. «L’Unione europea è sempre stata la più ambiziosa» ha dichiarato alla fine delle votazioni «ma può definirsi soddisfatta. Abbiamo fatto 20 riunioni di coordinamento con posizioni anche articolate perché siamo Paesi diversi e con guide politiche anche diverse, ma alla fine abbiamo supportato quella che è la proposta finale, alla quale abbiamo contribuito, e lo abbiamo fatto perché mantiene quello che era il percorso già approvato nelle Cop precedenti e quindi mantiene l’obiettivo». Nel raggiungere l’intesa, i Paesi hanno cercato di dimostrare unità nell’affrontare gli impatti del cambiamento climatico, anche dopo che gli Stati Uniti si sono rifiutati di inviare una delegazione. «Dovremmo sostenerlo perché almeno va nella giusta direzione», ha detto ai giornalisti il commissario europeo per il clima, Wopke Hoekstra, prima che l’accordo fosse approvato. L’intesa di Belem lancia un’iniziativa volontaria per accelerare l’azione climatica, aiutando i Paesi a rispettare gli impegni già presi per ridurre le emissioni, e chiede ai Paesi ricchi di triplicare la somma di denaro stanziata per aiutare quelli in via di sviluppo ad adattarsi a un mondo in riscaldamento entro il 2035.