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Il governo vuole alzare il tetto del contante fino a 10mila euro. La sinistra non ci sta

di Michele Zaccardimartedì 9 dicembre 2025
Il governo vuole alzare il tetto del contante fino a 10mila euro. La sinistra non ci sta

2' di lettura

Il contante torna al centro del dibattito politico. Con un emendamento alla manovra, che punta ad alzare ulteriormente l’asticella rispetto a quanto fatto sempre dal governo Meloni due anni fa. Quando, con la legge di Bilancio, aveva elevato la soglia dell’uso del cash da mille a cinquemila euro. E oggi Palazzo Chigi punta a un bis, alzando l’asticella a 10 mila euro. Ovviamente, scatenando la reazione inviperita dell’opposizione. Il cuore della questione è nella lista degli emendamenti «segnalati» al Mef con una certa urgenza: un pacchetto ristretto, che la presidenza del Consiglio ritiene prioritario. Tra questi c’è anche il testo di Fratelli d’Italia: non modifica direttamente il limite, ma introduce una «imposta speciale di bollo» da 500 euro su ciascun pagamento in contanti compreso tra 5.001 e 10 mila euro. Di fatto, definendo la fascia d’applicazione del balzello, legittima l’uso del contante fino alla nuova soglia.

Negli ultimi anni, l’Italia ha oscillato tra aperture e restrizioni. Il limite al contante è passato dai 12.500 euro del 2002 al minimo di mille euro imposto nel 2011, risalito a 3mila nel 2016 e poi nuovamente sceso a 2mila nel 2020. L’attuale soglia di 4.999,99 euro è in vigore dal gennaio 2023, per effetto della precedente manovra del governo Meloni. Il nuovo tetto di 10 mila euro non sarebbe un unicum europeo: il Consiglio dell’Ue ha infatti già discusso, nel quadro della normativa antiriciclaggio, un limite comunitario di 10mila euro per i pagamenti in contanti, nell’intento di armonizzare le legislazioni nazionali. Pur non ancora recepita in via definitiva, questa prospettiva colloca la proposta italiana in linea con l’Europa.

Va all’attacco il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia. «Evidentemente il governo è così disperato e non sa più cosa fare per racimolare risorse. E nella maggioranza si contendono un po’ di consenso» ha dichiarato il dem Boccia. «Quella di Palazzo Chigi non è una scelta neutra, ma un messaggio politico» ha aggiunto. «Per raschiare il barile si fa un favore agli evasori, non ai cittadini onesti. Si dà un incentivo all’illegalità, non alla crescita».
Sulla stessa linea le reazioni del deputato di Avs, Angelo Bonelli. «Portare la soglia a 10mila euro non ha nulla a che vedere con la modernizzazione del Paese: è un favore diretto agli evasori, un incentivo all'economia in nero, un passo indietro nella lotta all’illegalità. Un provvedimento che facilita il riciclaggio e che diventa un regalo alle mafie. Ennesimo favore alla cultura dell’impunità fiscale che sta distruggendo la giustizia sociale».