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La disoccupazione inizia a calare (-0,1%): ora è all'8,5%

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Primo segnale positivo da gennaio. Migliora anche la situazione giovanile. Sacconi: "Siamo sulla giusta strada"

Roberto Amaglio
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A distanza di sei mesi dall'ultimo segno positivo (era il mese di gennaio), finalmente anche il tasso di disoccupazione certifica una timida e pallida ripresa economica in Italia. Rispetto al dato dell'8,6% dei mesi di marzo, aprile e maggio, l'analisi mensile dell'Istat fa registrare un calo dello 0,1% che porta la percentuale delle persone senza lavoro all'8,5%, sempre al di sotto della percentuale europea. Buone notizie – Oltre al tasso di disoccupazione, ciò che rende ottimisti sono i dati riguardanti le persone alla ricerca di un lavoro e, soprattutto, il fatto che la richiesta del mercato sia rimasta sostanzialmente invariata. Infatti, l'istituto italiano di statistica precisa che il numero delle persone in cerca di occupazione diminuisce dell'1,1% rispetto a maggio (+8,5% rispetto a giugno 2009) e che anche il numero di occupati a giugno risulta stabile rispetto al mese precedente, attestandosi al 57% (-0,6% su base annua). In questo ultimo mese è andata meglio per le donne lavoratrici. A giugno, infatti, si registra un aumento dello 0,3% del tasso di occupazione “rosa” (ora al 46,1%), mentre quello maschile è dato in calo dello 0,2% (68%). Migliora la "grana" giovani – Chiusura come sempre da riservare all'occupazione degli Under 25, da sempre una piaga per il mercato del lavoro italiano. Il tasso di disoccupazione giovanile registrato a giugno è pari al 27,7%, con una riduzione di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente. Tuttavia c'è da registrare che la crisi finanziaria mondiale, in questo caso, non è così determinante: su base annua, infatti, la diminuzione è solo del 2,5% contro l'8% registrato dal dato generale. Ciò significa che, più che un'eccezione, il fatto che un under 25 su quattro sia a piedi rappresenta per l'Italia un dato endemico. Soddisfazione Sacconi – La contrazione dei senza lavoro strappa un sorriso al ministro del lavoro Maurizio Sacconi, che non perde l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa di fronte ai giornalisti. "Vi prego di guardare bene i dati sulla disoccupazione, perché so che in genere si va a cercare il segno “+” e il peggioramento della situazione. Mi dispiace, ma questa volta è andata bene. La mia battuta si riferisce a certi orgasmi da negatività che ogni tanto si esprimono: in questo mese, però, la disoccupazione è scesa, seppur in maniera contenuta; vuol dire comunque che stiamo andando nella direzione giusta". Intanto novità in vista per i lavoratori, per i quali il Governo è pronto a varare il Piano triennale per il lavoro. La bozza prevede meno tasse sulla parte del salario che consente di aumentare la produttività o gli utili dell'azienda, oltre a un ddl delega che manderà in pensione il vecchio Statuto dei Lavoratori, varato negli anni '70. Il Piano si basa su tre direttrici: emersione dell'economia informale e un'efficace azione di contrasto dei lavori totalmente irregolari, investimenti sul ricollocamento occupazionale dei lavoratori attraverso lo sviluppo delle competenze richieste dal mercato, con particolare attenzione ai giovani e alle donne, maggiore produttività del lavoro attraverso contrattazioni di prossimità e l'incremento delle retribuzioni collegate ai risultati e agli utili dell'impresa.

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