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Primi segnali positivi dall'economia Europea

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Il presidente di Bce Trichet: "Secondo e terzo trimestre del 2010 migliori del previsto". I tassi d'interesse restano all'1%

Roberto Amaglio
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Dopo mesi di conferenze stampa con il sorriso tirato e stiracchiati numeri da presentare, finalmente Jean-Claude Trichet può presentarsi davanti ai giornalisti di Francoforte con un'espressione un po' più rassicurante. Il presidente della Banca Centrale Europea, infatti, ha certificato al termine del consiglio direttivo svoltosi a Francoforte alcuni piccoli miglioramenti nella situazione economica del Vecchio Continente. Secondo il numero 1 della Bce, la crescita nella zona euro "si è rafforzata nel secondo trimestre del 2010" ma, soprattutto, la tendenza al rialzo è "migliore del previsto anche per quel che concerne il terzo trimestre". Banche in salute – Per quanto manchino ancora le stime concrete dei passi in avanti dell'economia Europea, l'ottimismo della Bce deriva dai risultati degli stress test ai quali sono state sottoposte 91 banche dell'Eurozona e di altri Paesi europei. "Sono stati completi e severi e hanno confermato la resistenza del sistema bancario europeo agli shock". Ciò significa che l'ipotesi di una doppia recessione in Europa è del tutto scongiurata, anche se, per stessa ammissione di Trichet, sulla Grecia e gli altri Paesi a rischio di default "c'è molto da fare". Eurozona promossa per quanto concerne la tenuta del suo sistema, anche se la prudenza non è mai troppa, come testimonia la decisione di mantenere ai minimi storici i tassi d'interesse, fissati ormai dal 13 maggio 2009 all'1% (0,25% il tasso deposity facility e 1,75% quello marginal lending facility). Una decisione che trova d'accordo anche l'Inghilterra, che prima della Bce aveva confermato a sua volta il suo tasso ‘interesse allo 0,5%. Frenata attesa – Nonostante questo bilancio positivo sul secondo e terzo trimestre dell'anno, Trichet mette comunque le mani avanti. Terminato questo rimbalzo verso l'alto dopo un anno e mezzo di crisi nera, la crescita nella seconda parte del 2010 è destinata a rallentare. "Inoltre le prospettive restano disomogenee e relativamente modeste", ha concluso il presidente di Bce.

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