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L'Irlanda si svena. Altri 5 miliardi per salvare l'Anglo Irish Bank

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Secondo il Financial Times, il Paese già in bilico costretto a un nuovo intervento pubblico

Roberto Amaglio
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Nonostante dall'Unione Europea e dalla Bce arrivino continui moniti all'Irlanda per la riduzione del debito pubblico e la stabilizzazione delle finanze statali, il Paese anglosassone starebbe preparando una nuova iniezione di capitale pubblico da cinque miliardi di euro per rivitalizzare l'Anglo Irish Bank. A dare la notizia è stato il Financial Times, che ricorda come quest'ultimo intervento porterebbe a 30 miliardi di euro il costo totale del salvataggio dell'istituto di credito, nazionalizzato nel 2009 per evitarne il fallimento. Anglo Irish Bank ha registrato un rosso di 8,2 miliardi nel primo semestre, dopo aver riportato perdite per 12,7 miliardi nell'intero 2009. Si tratterebbe di un'operazione con forti costi sia economici che politici per una nazione, come l'Irlanda, che sta attraversando una forte crisi del debito e ha un disperato bisogno di rassicurare i mercati. Ma, evidentemente, il Premier Brian Cowen si trova alle prese con un istituto too big to fail (troppo grosso per fallire). Intanto anche dall'Italia arrivano dei segnali all'Irlanda e allo stesso Portogallo, pure lui invischiato in una situazione economica non certo invidiabile. In un intervento all'Università Bocconi, infatti, il membro del Comitato esecutivo della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, ha approfondito gli interventi urgenti che i due Paesi dell'Unione saranno chiamati a realizzare. "L'Irlanda sa cosa deve fare e deve farlo rapidamente - ha esordito Lorenzo Bini Smaghi -. C'è un programma di risanamento fiscale ambizioso con misure concrete per raggiungere gli obiettivi. Entrambi, comunque hanno bisogno di aggiustamenti fiscali credibili e di implementare rapidamente le misure annunciate". Questo ulteriore salvataggio da effettuare, però, rischia di rallentare e non poco una nazione che ha già investito nel salvataggio dei propri istituti di credito la bellezza del 40% del proprio Pil. E domani, intanto, l'Unione Europea promette di prendere misure severe contro chi sfora nei bilanci pubblici. Tra i Paesi a rischio, tra gli altri, pure il Belpaese.

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