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Dexia, quasi crac. Crollano le Borse

La banca franco-belga a un passo dal fallimento: a Bruxelles crolla fino al 37%. Europa sotto pressione. Milano, Fiat a picco: lascia il 7,47%

Andrea Tempestini
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Giulio Tremonti all'Ecofin lo ha detto chiaro e tondo: "La crisi si è estesa anche alle banche". Il segno più tangibile di quanto affermato dal ministro dell'Economia arriva dalla borsa di Bruxelles. Dopo il tonfo della vigilia pari a dieci punti percentuali, il titolo della banca franco-belga Dexia continua la sua vertiginosa picchiata all'indomani di un consiglio di amministrazione straordinario che ha lasciato trapelare la possibilità di uno smantellamento dell'istituto travolto dalla crisi. Così alla Borsa di Bruxelles il titolo è sceso fino a un minimo di 0,851 euro per azione, con un tonfo del 37%, per poi rimbalzare a 1,03 euro, riducendo le perdite a 20 punti percentuali. "Garanzie ai finanziamenti" - I governi francesi e belga, che sono co-azionisti di Dexia, si sono pubblicamente impegnati a "fornire la loro garanzia ai finanziamenti" raccolti dal gruppo che rischia di essere smantellato. "Nel quadro della ristrutturazione gli stati belga e francese, in collegamento con le banche centrali, prenderanno tutte le misure necessarie per assicurare la sicurazza dei depositanti e dei creditori": è scritto in un comunicato congiunto dei ministri delle Finanze di Francia e Belgio. Crollano le Borse - I timori sempre più palpabili sulla tenuta della Grecia e i primi concreti scricchiolii delle banche del Vecchio Continente pesano come un macigno sui mercati. A Piazza Affari, a poco più di un'ora dalla chiusura delle contrattazioni, l'indice Ftse Mib perdeva 3,61 punti percentuali. A Londra il ribasso era del 2,72%, a Francoforte del 3,22% mentre Parigi lasciava 2,78 punti percentuali. La giornata della piazza milanese, alla pari di quella degli altri listini continentali, era cominciata all'insegna delle vendite. A fine giornata il paniere principale di Milano, l'indice Ftse Mib, ha chiuso in ribasso del 2,72%, mentre l'indice complessivo All Share ha lasciato il 2,46 per cento. Chiudono in calo tutte le Borse: Francoforte ha perso il 2,98%, Londra il 2,58% e Parigi il 2,61 per cento. A Piazza Affari prosegue la corsa al ribasso della galassia dei titoli Fiat, che scontano la decisione di Sergio Marchionne di uscire da Confindustria e la continua contrazione del mercato dell'auto, dove è stato registrato un nuovo calo delle immatricolazioni pari a cinque punti percentuali: il titolo Fiat è crollato di 7,47 punti percentuali, Industrial dell'8,47% mentre la cassaforte Exor è retrocessa del 7,05 per cento.

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