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La Ue chiede sacrifici ma poi ci impone di regalare case ai rom

Maurizio Belpietro
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Ieri al presidente della Commissione europea, un signore che essendo stato nominato in tenera età ministro del Lavoro del Lussemburgo non ha di fatto mai lavorato, è saltata la mosca al naso. Colpa di Matteo Renzi, il quale ha il vizio di non tener la bocca chiusa e parla un po' di tutto, Europa compresa. Ma che cosa ha detto il nostro presidente del Consiglio di tanto grave da fare irritare Jean-Claude Juncker? Niente di sconvolgente: semplicemente che a Bruxelles ci sono schiere di burocrati i quali pensano che la vita debba regolarsi in base ai loro parametri. Una volta tanto, quello del nostro premier è un giudizio condivisibile, ma al numero uno dell'Unione europea - un uomo che deve la poltrona al sostegno riservatogli dalla Cancelliera di ferro: e qui si capisce tutto - le critiche non sono piaciute e dunque dall'alto del suo incarico l'ex primo ministro del Lussemburgo ha replicato a Matteo Renzi, dicendo che l'Europa i problemi tende a risolverli, non a crearli.  Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi 5 novembre 2014 o compra una copia digitale qui

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