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E Prodi usa Putin per salire sul Colle

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Maurizio Belpietro
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Che Romano Prodi si sia tolto dalla testa l'idea di sostituire Giorgio Napolitano non ci crede nessuno. Ovviamente tutti i giornali riportano ciò che l'ex presidente del consiglio ripete quando è interpellato circa le probabilità di una sua ascesa al Colle, ma più egli si affanna a negare le ambizioni quirinalizie e più gli addetti alle segrete cose non gli credono. Conoscendo il tipo, politici e giornalisti sanno bene che fino all'ultimo Prodi farà finta di non essere interessato all'incarico, proprio come fece anni fa, quando fu candidato alla presidenza della commissione Ue. All'epoca il già presidente dell'Iri era da poco stato defenestrato da Palazzo Chigi: Fausto Bertinotti gli aveva fatto mancare i voti di Rifondazione comunista, e Massimo D'Alema, che si sospettava ci avesse messo lo zampino per poterne prendere il posto, lo indicò come possibile sostituto di Jacques Delors, ma Prodi fece l'offeso. Bofonchiando dinanzi ai cronisti con i taccuini aperti, l'ex premier fece capire che pensava ad altro. Com'è finita poi si sa. Del resto, il professor Mortadella non è uno che si arrende tanto facilmente davanti alle sconfitte. (...)   Clicca qui, acquista una copia digitale e leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro

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