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A Obama importano solo i soldiPiù cene elettorali dei 5 predecessori

Il presidente ha fatto più raccolte di fondi di Carter, Reagan, Clinton e i due Bush tutti insieme. Ha raccolto 191 milioni contro gli 86 di Romney

Matteo Legnani
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Obama è un presidente che non governa, raccoglie solo soldi in giro per stare altri quattro anni dov'è. L'ultimo fundraising annunciato per Barack è quello che il 10 maggio il suo fan George Clooney terrà in villa a Los Angeles invitando il popolo di Hollywood, tutta gente dell'1% che fa finta di tifare per il 99%”: verseranno 40mila dollari cadauno per la gioia di vedere Obama da vicino mentre ringrazia dei soldi ricevuti, e promette di caricare più tasse su quelli che guadagnano 200mila dollari, e non hanno gli avvocati fiscalisti che consentono ai registi e attori come Clooney di eludere tutto il possibile. Fundraising (raccogliere fondi) è la parola del gergo elettorale più cara e familiare per questo presidente. Ho cercato il primo maggio su Google News il binomio “Obama fundraising” e ho avuto 3530 risultati. Ho tolto “fundraising” e messo “Obama employment”, “Obama posti di lavoro”, e i risultati sono stati  2660. Del resto, mentre “posti di lavoro” è la prima preoccupazione della gente, “fundraising” è la prima, e sola, preoccupazione per Barack. I numeri dei suoi fundraising lo confermano. Invece di governare, il presidente che disse “meglio un mandato solo ma fatto come si deve piuttosto che due mediocri” ha centrato un record che nessuno potrà battere più. Obama ha partecipato a 104 fundraising fino al 6 marzo scorso, che sono 10 di più dei 94 di Jimmy Carter, Ronald Reagan, George Bush Senior, Bill Clinton e George W. Bush, tutti assieme. Quale presidente potrà mai fare in futuro più comizi a pagamento dei suoi 5 predecessori combinati, almeno fin quando tra i 5 predecessori ci sarà Barack?  E' stato Brendan J. Doherty, autore del libro “La crescita della permanente campagna elettorale del presidente”, che sarà pubblicato in luglio dalla University Press del Kansas, a fare la ricerca e i paragoni statistici sulla frenetica attività di propaganda “pagata” di Obama.  Da quando, il 6 marzo, il testo è andato in stampa con i fundraising registrati fino ad allora, il presidente ne ha tenuti un'altra ventina, portando il suo totale a 124. Carter fece 4 eventi per la sua rielezione nel 1980, Reagan zero nel 1984, Bush Senior 19 nel 1992, Clinton 14 nel 1996, Bush Junior 57 nel 2004, e fu molto criticato al tempo. Ma è stato un signor nessuno, se confrontato con il Barack di oggi. L'ossessione di Obama di viaggiare a caccia di fondi per tutto il paese è aggravata dal fatto che, nella maggior parte dei trasferimenti, unisce agli incontri privati almeno un comizi pubblici: ciò che gli consente di far passare i voli come “voli di un presidente nell'esercizio del suo lavoro”, e di caricare le spese sui contribuenti. E naturalmente, per ottimizzare tempo, denaro e propaganda, gli Stati più presenti nella sua mappa sono quelli swing, ballerini, dove l'essere presenti e assidui è più utile per raccattare voti. Nei loro primi anni alla Casa Bianca, Carter visitò 8 dei 18 Stati più “incerti”, Reagan 7 su 17, Bush Senior, Clinton e Bush Junior andarono in circa i tre quarti degli Stati ballerini. Nei primi 12 mesi dopo il suo giuramento, ma lo avete già indovinato a questo punto, Obama ha visitato tutti e 15 gli Stati ballerini, quelli delicati per la sua riconferma.  Fino a fine marzo 2012, Obama ha raccolto contribuzioni in generale per 191,6 milioni contro gli 86,6 di Mitt Romney. Suona tanto in assoluto ma è inferiore all'obiettivo, reso noto all'inizio dai manager della campagna, di arrivare al miliardo tondo (nel 2008 raggiunse in totale quasi 800 milioni, il doppio circa del repubblicano John McCain). Riuscirà la frenesia del recordman del fundraising a colmare il buco nel 2012? di Glauco Maggi  

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