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Tienammen 23 anni dopo la Cina censura il ricordo

Social network controllati dalle autorità del Paese: la rivolta del web

Lucia Esposito
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  Era il 4 giugno 1989 quando gli studenti cinesi sfidarono il regime per la democrazia. Morirono migliaia di giovani. Ma oggi, dopo 23 anni, il partito comunista vieta la celebrazione di Tienammen. La censura è attiva soprattutto sul web, dopo le autorità cinesi hanno preso coscienza della forza dirompente della rete per diffusione delle idee. Agli utenti della piattaforma Sina Weibo è vietato perfino cambiare l'immagine del profilo: un tentativo di "impedire loro di pubblicare qualsiasi foto per commermorare l'anniversario", scrive l'agenzia Reuters. Ma qualcuno è riuscito a sfuggire ugualmente alle fitte maglie dei contolli: il  blog China Files, infatti, ha messo insieme tutte le immagini che ricordano il coraggio del manifestante che si oppose all'avanzata dei carri armati, e i numeri che compongono la data della vergogna: 89, 6, 4.  Alcuni utenti hanno cercato di postare le foto degli orologi con le lancette ferme a quest'ora: tutte rimosse in poco tempo. Vietato scrivere perfino il nunero 23: ricorda gli anni passati dalla strage. Il social network, fortemente controllato dalle autorità, disattivato l'emoticon a forma di candela che era stata adottata per i messaggi riguardanti Tienammen. Per porre rimedio alla censura, gli utenti hanno ripiegato sulla fiamma olimpica. Hanno cominciato a pubblicare il simbolo dei Giochi accanto a tutti i commenti su Tienammen. Ma il governo cinese è intervenuto immediatamente cancellando anche questo simbolino.   

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