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Gaza, altri raid di Israele. L'Onu: "Possibili crimini di guerra"

Vezzani Flavia
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Il fuoco non si ferma su Gaza. Hamas rifiuta la tregua, il numero delle vittime sale vertiginosamente, l'Onu accusa Israele di crimini di guerra, l'Unicef parla di una strage di bambini, le compagnie aeree sospendono i voli verso Israele. Stop ai voli - Le compagnie aeree internazionali continuano a cancellare i propri voli commerciali verso l'aeroporto di Tel Aviv, in Israele, dopo che ieri 22 luglio un razzo sparato dalla Striscia di Gaza è caduto nei pressi dello scalo di Ben Gurion. Alitalia ha posticipato il volo previsto per oggi alle 19 di stasera, mentre la Federal Aviation Administration ha sospeso per 24 ore tutti i voli delle compagnie statunitensi verso Israele. Il governo isreaeliano ha condannato la decisione delle compagnie e ha chiesto che queste la revochino, insistendo che l'aeroporto Ben Gurion è sicuro, intanto, per tentare di porre fine al blocco dei voli, aprirà l'aeroporto Uvda vicino a Eilat, nel sud del Paese, alle compagnie aeree internazionali che vogliano utilizzarlo. E mentre tutte le compagnie voltano le spalle ad Isreaele, l'ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha chiesto alla Federal Aviation Administration che la sospensione sia annullata. Bloomberg ha diffuso una nota in cui annunciava che avrebbe volato con la compagnia El Al verso Tel Aviv, per: "Mostrare solidarietà al popolo israeliano e provare che è sicuro volare da e verso Israele". Le vittime - Il numero dei palestinesi morti nell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza è arrivato ad almeno 637, di cui 147 bambini, 66 donne e 35 anziani, i feriti sarebbero circa 4.050, a renderlo noto è stato il portavoce dei servizi di emergenza dell'enclave, Ashraf al Qedra. Almeno 16 i morti negli attacchi notturni, con 11 persone che hanno perso la vita in un edificio nel centro della città di Gaza e altre cinque, fra cui due bambini, in un bombardamento su Khan Yunis, nel sud della Striscia. Proprio Khan Yunis, con il vicino campo profughi, continua a essere bersaglio di attacchi e si prevede che il numero delle vittime sia destinato a crescere nel corso della giornata. Non vengono risparmiati nemmeno gli ospedali, una piccola struttura sanitaria situata  è stata colpita da un razzo israeliano: almeno quattro persone hanno perso la vita e 16 sono rimaste ferite. Ashraf al Qudra ha precisato che è stato centrato il terzo piano dell'ospedale dei Martiri di al Aqsa a Deir al Balah, distrutte la terapia intensiva e il dipartimento di chirurgia. Intanto l'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha reso noto che il numero degli sfollati nella Striscia è arrivato a 110.000, il doppio di quanto era stato stimato nelle pianificazioni di emergenza. I morti israeliani sarebbero invece 31, di cui due civili. Gli appelli - L'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha dichiarato che:"Negli scorsi 16 giorni a Gaza sono stati uccisi 147 bambini - e questo, aggiunge - crea preoccupazione sul rispetto dei principi di distinzione, proporzionalità e precauzioni negli attacchi". Non solo, "Questi ultimi attacchi - ha detto Pillay - hanno inflitto ulteriori danni alle strutture sanitarie e idriche di Gaza" e continua: "Carburante e medicine scarseggiano, l'elettricità è ridotta a poche ore al giorno, colpendo la vita quotidiana e compromettendo le capacità degli ospedali di curare i molti feriti e le persone più vulnerabili". Come ha sottolineato Pillay, un accordo per il cessate il fuoco tra Israele e fazioni palestinesi deve prevedere la revoca del blocco economico imposto alla Striscia di Gaza da Israele ed Egitto nel 2007, dopo la presa del potere nel territorio palestinese da parte di Hamas. Il premier palestinese, Rami Hamdallah, durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha ribadito "L'assedio deve finire", e ha aggiunto: "Chiediamo giustizia per il nostro popolo soggetto ogni giorno, da 47 anni, all'occupazione. È tempo di porre fine all'aggressione ed è tempo di revocare questo assedio". Alle richieste di cessare il fuoco si sono uniti anche i 15 rappresentanti dei paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'Italia con il ministro degli Esteri Federica Mogherini, e il presidente Usa Obama, che ha riferito al premier israeliano che gli Stati Uniti auspicano "un immediato cessate il fuoco" tra Israele e Hamas, basato sull'accordo che pose fine alle ostilità nel novembre 2012. La risposta di Israele - Ma mentre da tutto il mondo si sollevano appelli per porre fine alle stragi e le Nazioni Unite affermano che Isreale potrebbe chiamato a rispondere di crimini di guerra per gli attacchi compiuti nella Striscia di Gaza, ieri il primo ministro isreaeliano Netanyahu ha risposto negativamente, rifiutando ogni ipotesi di tregua:"Completeremo la missione. Riporteremo la pace nel sud e nel centro di Israele", ha detto aggiungendo che "Israele non ha scelto di entrare in questa campagna ma ci è stata imposta".

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