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Unicef, allarme sulla popolazione: "Entro il 2100 metà dei giovani sarà africano"

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Luca Di Martino
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"Entro la fine del ventunesimo secolo la metà dei bambini di tutto il mondo sotto i 18 anni saranno africani". La previsione è dell'Unicef, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per i Bambini. Al momento, i bambini africani rappresentano un quarto della popolazione infantile, ma l'alto tasso di natalità stravolgerà la situazione attuale, con rischi sociali non poco allarmanti. L'analisi - Se i dati confermeranno le stime dell'Agenzia, entro il 2100 si verificherà una delle più drammatiche rivoluzione demografiche nella storia. l'Africa potrà contare 4 miliardi e 2 milioni di persone, contro miliardo di oggi. La drammaticità dell'evento sta nello stravolgimento dei modelli demografici attuali, e il report dell'Unicef lo conferma: "Il futuro dell'umanità è sempre più africano". Le prove degli studi - Secondo gli studi ufficiali sono due le spiegazioni che comprovano questa tendenza al rialzo. La prima riguarda la crescita economica: nonostante l'economia africana sia cresciuta negli ultimi decenni, la fertilità aumenta invece di diminuire, come sta accadendo in Asia e America Latina. Il secondo motivo lo identifica l'Agenzia degli Studi sulla Popolazione (Population Research Bureau) di Washington, secondo cui la popolazione africana è in pieno "fermento" perché il tasso di fertilità di una donna africana è di 4,7 contro il 2,0 dell'America e l'1,7 dell'Asia. Questi cambiamenti, che l'Ufficio delle Nazioni Unite tutto fa tranne che sottovalutare, potrebbero portare gravi problemi a livello di gestione sociale, se si considera che già adesso molte città africane, per esempio Nairobi, sembrano esplodere a causa della pressione della quantità di persone che le abitano.

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