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Egitto, scontri in piazza dal Cairo a Suez: almeno 6 morti

A due anni dalla deposizione di Mubarak si scatena la protesta contro la svolta islamica di Morsi: centinaia di feriti

Giulio Bucchi
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Almeno sei morti, tra cui una donna, e decine di feriti a Suez: l'Egitto è ripiombato nel caos nel secondo anniversario della rivoluzione che portò alla caduta del presidente-faraone Hosni Mubarak. Le manifestazioni celebrative si sono trasformate in violente proteste contro il presidente attuale, Mohamed Morsi, e la sua deriva islamica, con sanguinosi scontri in otto province. I disordini, avvenuti anche al Cairo, non hanno risparmiato la seconda città del Paese, Alessandria, dove anzi si registra il numero più alto di feriti, 61. In tutto il Paese se ne contano 231, di cui 186 civili e 45 tra le forze di sicurezza. Tra i feriti negli scontri della capitale c'è anche uno studente spagnolo, che ha perso un occhio. Scontri al Cairo - Nella capitale i sostenitori estremisti del club di calcio Al Ahly hanno bloccato la circolazione di alcune linee della metropolitana. I manifestanti hanno attaccato le sedi dei governi locali ad Ismailiya e in altre due città egiziane, Damietta e Kafr el-Sheikh, sul delta del Nilo. Ad Ismailiya i manifestanti sono entrati nell'edificio governativo e hanno dato alle fiamme una stanza usata dai servizi di sicurezza dopo averla saccheggiata portando via forniture e equipaggiamenti. Nella città mediterranea di Damietta la folla ha circondato il palazzo del governo bloccando il traffico nella zona e scontrandosi con la polizia. A Kafr el-Sheikh, sul delta del Nilo i manifestanti sono entrati nel cortile dell'edificio governativo ingaggiando un corpo a corpo con gli agenti. 

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