Bamako, 28 gen. (Adnkronos/Aki/Ign) - Gli islamisti in fuga da Timbuctù dalle forze francesi e regolari del Mali hanno dato fuoco alla biblioteca, in cui sono conservati migliaia di antichi e preziosi manoscritti, e ad altri edifici pubblici della città. Lo ha denunciato il sindaco della città Ousmane Halle-Cisse, rifugiato a Bamako, ma in contatto con un suo funzionario rimasto a Timbuctù, in un'intervista all'agenzia di stampa tedesca 'Dpa'. "Hanno incendiato l'Istituto Ahmed Baba. E' una catastrofe, per Timbuctù e per tutta l'umanità", ha detto il sindaco aggiungendo che le fiamme hanno devastato anche il municipio e la casa di un assessore della città e che gli islamisti hanno ucciso sommariamente due ragazzi esultanti per l'arrivo delle forze. L'esercito maliano e quello francese hanno preso il controllo dell'aeroporto e degli altri accessi alla città. Lo ha riferito un portavoce dell'esercito francese, Thierry Burkhard, alla 'Dpa'. Secondo la ricostruzione del militare, le forze speciali francesi si sono paracadutate nella notte in punti strategici per aprire la strada alle forze maliane con l'obiettivo di riconquistare la città in mano agli estremisti islamici. La Francia intende evitare combattimenti all'interno della città proclamata patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco "per evitare distruzioni", ha detto Burkhard. "Le forze francesi e maliane hanno riconquistato l'aeroporto. Molto presto entreremo a Timbuctù e continueremo la riconquista del nord del Paese", ha spiegato il capitano maliano Konatè a France 24. Una squadra inviata in perlustrazione ha raggiunto il ponte di Timbuctù e le forze francesi e maliane stanno giungendo in città "senza incontrare resistenza", ha aggiunto il militare. "Quando noi attraversiamo i villaggi liberati, i residenti sono frenetici alla vista dei carri armati francesi e maliani - ha raccontato il giornalista di France 24 Matthieu Mabin, embedded nell'esercito francese - Escono dalle loro case sventolando la bandiera nazionale e urlando "Mali!". Queste persone sono state letteralmente liberate dopo l'esperienza di terrore dell'applicazione della sharia" da parte degli estremisti islamici. Il commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, al summit dell'Unione Africana ad Addis Abeba, in Etiopia, ha annunciato che l'Unione Europea darà 50 milioni di euro a sostegno della missione militare africana in Mali, l'Afisma. L'Unione Europea, ha spiegato Piebalgs, si impegnerà ufficialmente a garantire questo sostegno durante la conferenza internazionale dei donatori, prevista per domani in Etiopia. I soldi non saranno destinati all'acquisto di armi, ma a risarcire le spese dei trasporti e a finanziare gli aiuti medici. Mentre l'inviato del Cremlino per la cooperazione con l'Africa, Mikhail Margelov, ha reso noto che l'Unione Africana intende ampliare il suo contingente militare per il Mali. Oggi sulla situazione in Mali è intervenuto il premier Mario Monti, ospite di Omnibus su La7. "Ho chiesto ai segretari dei tre partiti della maggioranza di pronunciarsi" sull'ipotesi di dare supporto logistico alla Francia in Mali, ma "ci hanno detto di 'no"' ha riferito Monti. "Il sostegno alla Francia resta comunque una priorità del governo e speriamo che il Parlamento possa affrontarla nelle prossime deliberazioni" ha dichiarato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi.