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Immigrazione, lo spot dell'Inghilterra: "Romeni e bulgari, non venite qua. Piove e non c'è lavoro"

Il governo vuole diminuire drasticamente gli afflussi entro 3 anni. E per la cittadinanza ci sarà un test durissimo

Giulio Bucchi
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In Inghilterra piove, fa freddo, manca lavoro e quel che c'è è pagato malissimo. Reciterà questo, in sostanza, lo spot-choc ideato dal governo inglese per dissuadere gli stranieri dell'Est Europa, romeni e bulgari in particolare, che hanno intenzione di emigrare a Londra, Manchester e dintorni nei prossimi mesi. "Abbiamo un saldo migratorio molto alto, centinaia di migliaia di persone ogni anno. Entro il 2015 e il 2016 intendiamo ridurlo drasticamente a poche migliaia", ha spiegato candidamente il viceministro Mark Harper. Ma oltre alla pubblicità-regresso, vero e proprio inno all'anti-orgoglio british non per convinzione ma per costrizione, l'esecutivo guidato da David Cameron ha già messo in atto un altro disincentivo all'immigrazione facile. Il test di inglesità - Chi vorrà diventare a tutti gli effetti cittadino britannico, infatti, da oggi dovrà sottoporsi a un test di cultura generale inglese decisamente complicato, forse anche più duro di quello che serve per ottenere la green card americana. Domande su storia, cinema, musica, politica. Innanzitutto, occorre conoscere a menadito la lingua. Quindi, gli interessati dovranno comprarsi e studiarsi per bene il corposo volume Vita nella Gran Bretagna e impararsi a memoria un po' di nozioni. sapere che l'ammiraglio Nelson non è solo l'obelisco in Trafalgar Square, che la Magna Charta non è un menù ingombrante, chi sono di due Cromwell, che i Tories non sono protagonisti della Corrida, ma della Camera Alta. E magari si scoprirà anche che i Monty Python, simbolo della comicità intelligente inglese, c'entrano nulla con il nostro Monti, Mario.

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