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Così l'Isis può farsi una bomba nucleare. Il video terrificante rubato a un terrorista

Giovanni Ruggiero
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Dovrà passare un bel po' di tempo prima che l'immagine del sistema di sicurezza belga riconquisti la fiducia del mondo, dopo l'ultima strage che ha colpito a due passi dai palazzi del potere Ue. Prima di allora, al Belgio viene chiesto, con non poca preoccupazione dai Paesi di mezza Europa, quanto siano al sicuro i suoi siti nucleari e quanto siano al riparo da furti il materiale nucleare utilizzato nelle centrali di Doel e Tihange e dai loro sette reattori, che assicurano il 50% del fabbisogno energetico del Belgio. Come scrive Repubblica, un possibile attentato a una di queste centrali sarebbe una catastrofe senza precedenti per l'intero continente europeo. La morte - L'attenzione sul tema è altissima, considerando che per esempio la morte violenta di un tecnico nucleare ha tenuto banco su prime pagine e aperture di telegiornale. L'uomo era addetto alla sicurezza dello stabilimento di Charleroi, dove vengono prodotti elementi radioattivi per uso medico. Il suo corpo era stato trovato lo scorso giovedì nel suo bagno, il suo badge era sparito nelle prime battute, almeno finché sabato scorso è stato smentito il movente terroristico dietro il delitto. Le immagini - Le indagini sui kamikaze di Bruxelles hanno fatto emergere più di una prova che i terroristi dell'Isis siano interessati a metter le mani su materiale nucleare. Nel computer di Ibrahim El Bakraoui, uno dei due fratelli kamikaze dell'aeroporto di Zaventem, sono state trovate parte delle immagini girate di nascosto davanti la casa di un dirigente del programma nucleare belga. Lo scorso novembre era stata ritrovata anche la telecamera con altre immagini che hanno convinto gli inquirenti belgi dell'interesse della cellula terroristica per i piani di protezione della centrale di Tihange. La bomba - Da anni i servizi segreti statunitensi, britannici e israeliani sono convinti che una minaccia nucleare da parte dei terroristi islamici sia possibile. Basterebbe venire in possesso di uranio arricchito o Cesio 137, con le giuste attrezzature, per fabbricare una cosiddetta "bomba sporca", ordigno a basso costo, ma ad altissimo potenziale distruttivo. Da parte delle intelligence europee c'è la massima attenzione nel capire se le centrali belghe siano al sicuro. Per quanto da Bruxelles qualche segnale incoraggiante sarebbe arrivato, quando per esempio a poche ore dagli attacchi di Zaventem e Maelbeek, le due centrali nucleari sono state evacuate per precauzione e ritirati i cartelli d'ingresso ad almeno 11 addetti.

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