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L'ultimatum dell'esercito a Morsi:"40 ore per dare risposte al popolo"

Eleonora Tesconi
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Prosegue la sanguinosa rivolta nella capitale egiziana, in cui milioni di manifestanti sono scesi in piazza in segno di protesta contro il presidente egiziano Mohamed Morsi. A seguito del nuovo assalto al quartier generale dei Fratelli musulmani, l'esercito è intervenuto per sedare definitivamente la rivolta. Rispondendo alle richieste del popolo, ha dato 48 ore di tempo alle forze politiche per risolvere la crisi che sta sconvolgendo Il Cairo. Tempi molto rapidi dunque per assumersi le dovute responsabilità sono state chieste dal generale Abdel Fattah al-Sisi, che ha letto un comunicato trasmesso anche dalle frequenze della radio di Stato.  I militari - L'esercito sembra dunque aver sposato la causa dei manifestanti e non le ragioni dei Fratelli musulmani al potere e del presidente Mohamed Morsi. Trascorse queste, l'esercito proporrà una sua road map per rispondere alle domande del popolo. E' quanto si apprende da un comunicato delle forze armate letto alla televisione di stato. Poco prima anche l'opposizione aveva dato un ultimatum a Morsi: "Ha tempo fino a domani, martedì 2 luglio, alle 17, per lasciare il potere e consentire alle istituzioni di prepararsi per elezioni presidenziali anticipate". Altrimenti "inizieremo una campagna di assoluta disobbedienza civile". Ciò che è ormai chiaro", ha dichiarato il presidente americano, "è che, sebbene il signor Morsi sia stato eletto democraticamente, c'è molto lavoro da compiere per creare le condizioni nelle quali ognuno avverta che la sua voce è ascoltata".  Obama ha quindi esortato le autorità del Cairo ad ascoltare quanto chiede l'opposizione e a ricercarne la collaborazione, invitandola a rispettare lo stato di diritto ma senza però sbilanciarsi in alcun modo sul futuro personale e istituzionale dello stesso Morsi.

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