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Ue, le sedi di Strasburgo e Bruxelles ci costano 180 milioni

Gli spostamenti di europarlamentari, assistenti e portaborse tra le due città sono finanziati dai contribuenti. Ecco perché chiudere una sede sarebbe giusto

Ignazio Stagno
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L'Europa ci invita tutti i santi giorni a spendere meno. A stare attenti a non sforare il tetto del deficit fissato al 3 per cento e ci dà lezioni su come evitare gli sprechi. Certo noi non siamo campioni in quanto a risparmio, ma anche Bruxelles non scherza. La doppia sede dell'Ue tra Bruxelles e Strasburgo è un vero salasso per i contribuenti di tutta Europa. A fare i conti c'ha pensato Linkiesta.it che fa qualche calcolo su quanto costa finanziare gli spostamenti degli eurodeputati tra una sede e l'altra: 180 milioni di euro all'anno. Tanto costano gli spostamenti mensili dei 754 deputati, con  funzionari e assistenti personali al seguito alla volta di Strasburgo. Bruxelles e Strasburgo distano 405 chilometri. Si spostano sulla tratta circa dalle 12 alle 15mila persone. Il viaggio a volte serve solo per una seduta plenaria di soli quattro giorni. Poi si torna tutti insieme a Bruxelles per continuare a lavorare nell struttura che si affaccia sul Reno costata 600 milioni di euro. Un edificio che resta vuoto per 317 giorni l'anno.  Bisogna chiudere una sede - Capofila per la lotta allo spreco in Europa è Edvard Kožušník, 42 anni, eurodeputato della Repubblica Ceca. "Avere più di una sede del Parlamento europeo è qualcosa che non ci possiamo né ci dobbiamo permettere", spiega a Linkiesta.it. "Nei calcoli non sono incluse le altre spese, come il trasferimento dello staff di ogni deputato". Così l'europarlamentare, lo scorso febbraio, ha inviato una lettera al più alto rappresentante di ogni Stato membro dell'Ue per cercare di portare all'ordine dell'giorno la faccenda. "È curioso notare la differenza tra i Paesi: la Germania ha risposto dopo due giorni, mentre Danimarca e Romania non hanno ancora dato segni di vita. Perfino la Croazia, appena entrata in Ue, si è mostrata sensibile al problema". Hollande dice no - A quanto pare la questione è già stata sollevata tra le mura del parlamento europeo. Ma ha avuto uno stop brusco. Il veto viene dalla Francia. Il premier francese, Francoise Hollande, avrebbe detto: "La sede resta a Strasburgo per ragioni storiche". Intanto mentre Hollande punta i piedi noi continuiamo a pagare gli spostamenti dei nostri europarlamentari a caro prezzo. Salvo poi dire che sono gli stati menbri a sprecare le risorse dei contribuenti. Cominciamo a tagliare proprio da Strasburgo. O da Bruxelles se preferite. (I.S)    

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