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Spagna, treno deraglia vicino Santiago: 78 i morti, "uno è italiano"

A causare il disastro l'eccessiva velocità. Il macchinista conferma (e si vantava su Facebook): è in stato di fermo

Francesca Canelli
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Una ecatombe, in Spagna, a Santiago di Compostela. Il più grave disastro ferroviario degli ultimi 40 anni: 78 le vittime accertate (quattro di loro sono morte in ospedale, le altre sul luogo dello schianto). In stato di fermo il macchinista alla guida del treno, Francisco Jose Garzon, per l'alta velocità con cui stava guidando il convoglio. Il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente: i feriti ricoverati in ospedale sono 95, di cui 36 in condizioni critiche, tra loro quattro bambini. Il disastro è avvenuto nella serata di mercoledì: il convoglio è uscito dalle rotaie alle 20.40. Da quel momento i soccorsi hanno lavorato senza sosta per estrarre i corpi delle vittime e i feriti. Le persone coinvolte - In totale, a bordo del convoglio c'erano 247 persone. Scene infernali da Santiago di Compostela: dieci vetture sono uscite dai binari, alcune si sono capovolte, altre incendiate, altre sono state scaraventate su un muro accanto ai binari. Secondo El Pais un vagone sarebbe volato a 5 metri di altezza. Dopo il botto si era parlato della possibilità di un attentato, ma con tutta probabilità la causa dell'incidente è stata la velocità troppo elevata a cui viaggiava il treno: una circostanza confermata da un macchinista e dall'impressionante video delle telecamere di sorveglianza della ferrovia.  Un italiano a bordo? - Sempre più concreta diventa la possibilità di un italiano a bordo. Dario Lombardo, 25enne di Forza D'Agrò, era sul treno che è deragliato a Santiago. A comunicarlo sarebbe l'amica con la quale era in contatto durante il viaggio: "Aveva perso l'aereo a Madrid, e così a preso il treno". Lo conferma all'ANSA anche il sindaco del paese del messinese, Fabio Di Cara, dove il giovane abitava con nonni e alcuni zii. ''La nostra speranza - aggiunge - è che sia tra i feriti che non sono stati ancora identificati o che sia sotto choc''.   Il treno deraglia a Santiago De Compostela Guarda il video su Liberotv Le testimonianze - Un testimone che si trovava vicino al luogo dell'incidente aveva parlato di un botto prima del deragliamento, ma il governo spagnolo ha subito smentito: "Abbiamo escluso l'ipotesi di un attentato". "Il treno andava molto veloce, e a un certo punto è sembrato che i vagoni si ripiegassero l'uno sull'altro", dice uno dei sopravvissuti. Il giornale El Pais riporta che la velocità del treno sarebbe stata di due volte superiore a quella normale, a più di 190 km/h.  La compagnia ferroviare spagnola Renfe ammette che il treno viaggiava con 5 minuti di ritardo, alimentando così l'ipotesi che il conducente stesse tentando di recuperare il tempo perso. Tra i passeggeri molti erano pellegrini che si stavano recando a Santiago di Compostela per la festa di St James. Il Papa ha immediatamente tutto il suo cordoglio per le vittime, mentre i festeggiamenti sono stati sospesi. La Spagna non vedeva un disastro ferroviario di queste proporzioni da 40 anni, e manterrà 3 giorni di lutto per la tragedia.  Alta velocità - L'incidente, con tutta probabilità, è stato causato dall'eccessiva velocità del convoglio. Uno dei macchinisti, ferito lievemente, ha raccontato che l'Alvia 151 - che utilizza gli stessi binari dell'alta velocità e può raggiungere i 250 chilometri orari - "stava viaggiando a 190 km/h in un tratto in cui il limite è di 80 km/h". I dati sono stati confermati dal racconto dei testimoni, e basta vedere il drammatico video dello schianto per capire che il treno non poteva viaggiare a quella velocità. Un passeggero ha spiegato: "In nessun momento ho pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha imboccato la curva ho avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce". E su Facebook era lo stesso macchinista a vantarsi della velocità cui era solito far viaggiare i propri convogli. Le inchieste - Nel frattempo sono già state aperte due inchieste sul disastro di Santiago di Compostela: una giudiziaria e l'altra guidata da una commissione "che dipende dal ministero delle Infrastrutture" e che ha "l'obiettivo di capire che cosa abbia causato l'incidente". Lo ha spiegato il primo ministro, Mariano Rajoy, nel corso di una conferenza stampa a Santiago, che è anche la sua città natale. Interrogato e posto in stato di fermo il macchinista alla guida del treno deragliato, Francisco Jose Garzon: stava guidando il convoglio a una velocità elevata, oltre il doppio del limite consentito. In ospedale, quando ancora il bilancio del disastro era ignoto, aveva detto: "Spero non ci siano vittime". Poi ha aggiunto: "Voglio morire".  

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