Libano, attacco davanti a due moschee dopo la preghiera del venerdì: 50 morti
A Tripoli
Beirut, 23 ago. (Adnkronos/Aki/Ign) - Cinquanta persone hanno perso la vita in un duplice attentato che ha colpito oggi la città libanese di Tripoli. Lo ha affermato il sindaco della città, Nader Ghazal, citato dal sito di Ya Libnan. Sempre in base al bilancio del sindaco, i feriti sono circa 350, altre fonti parlano di 500. La prima esplosione è avvenuta di fronte alla moschea Taqwa, dove lo sheikh salafita Salem al-Rafei, noto per la sua opposizione al presidente siriano Bashar al-Assad, teneva un sermone. Il religioso è rimasto illeso. La seconda esplosione ha colpito Maarad Street, nei pressi della moschea Salam, dove un altro religioso salafita, Bilal Baroudi, guidava la preghiera. Il presidente libanese Michel Suleiman ha interrotto la sua vacanza all'estero e rientrerà nelle prossime ore a Beirut per presiedere un vertice allargato con le massime autorità politiche e di sicurezza libanesi. "La mano criminale ancora una volta ha colpito Tripoli" con l'obiettivo di "fomentare il conflitto" in Libano, ha dichiarato il primo ministro libanese ad interim, Najib Miqati. "Ma Tripoli e la sua gente - ha aggiunto - dimostreranno di nuovo che sono più forti della cospirazione e non permetteranno che il conflitto mini la loro fede in Dio e nella Nazione". Miqati ha proclamato per domani una giornata di lutto nazionale. Per gli sciiti libanesi di Hezbollah la doppia esplosione che ha colpito Tripoli è un atto "terroristico, che fa parte di un piano criminale finalizzato a diffondere il seme della discordia tra i libanesi e trascinarli in una guerra nel nome del confessionalismo e del settarismo". In un comunicato, Hezbollah denuncia un "disegno internazionale per spaccare la regione e diffondervi sangue e fuoco". La nota parla ancora di un "progetto finalizzato a trascinare il Libano nel caos e raggiungere gli obiettivi del nemico sionista e di chi lo sostiene". "Esprimiamo solidarietà - si legge inoltre - per i nostri fratelli di Tripoli in questo momento tragico, in cui sangue innocente viene versato senza ragione". Alle autorità locali, Hezbollah chiede infine di non dare ascolto alle "voci e alle accuse che cercano di distruggere il paese e il suo popolo". Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato "con forza" gli attentati. "Il segretario generale - ha riferito il suo portavoce Eduardo del Buey - auspica che i responsabili di atti di violenza così vigliacchi siano assicurati alla giustizia il prima possibile".