Cerca
Cerca
+

Caso Nsa: l'Agenzia ha pagato milioni di dollari ai giganti del web

default_image

  • a
  • a
  • a

Washington, 24 ago. (Adnkronos) - La National Security Agency ha pagato milioni di dollari ai principali Internet provider coinvolti nel programma di sorveglianza Prism. Lo rivela il quotidiano britannico Guardian, che cita materiale top secret del quale e' entrato in possesso. I pagamenti servivano a coprire i costi sostenuti dai provider, tra cui colossi del web quali Google, Yahoo, Microsoft e Facebook, per adeguare le proprie normative a quanto stabilito dalla Foreign Intelligence Surveillance Court, il tribunale speciale che deve verificare la corretta applicazione delle attivita' di spionaggio e sorveglianza stabilite dal Foreign Intelligence Surveillance Act. La corte, infatti, nell'ottobre del 2011 aveva stabilito che alcune delle attivita' della Nsa erano incostituzionali. Il giudizio della corte, declassificato mercoledi' dall'Amministrazione Obama, stabiliva che l'incapacita' della Nsa di separare le comunicazioni svolte interamente all'interno del territorio Usa da quelle estere violava il Quarto Emendamento della Costituzione Usa, che difende i cittadini da perquisizioni, arresti e confische irragionevoli. Il giudizio della corte, scrive il Guardian, non metteva direttamente in discussione il programma Prism, ma i documenti forniti al quotidiano dalla 'talpa' Edward Snowden mostrano i problemi creati dalla decisione della corte alla Nsa, costretta ad adeguarsi a quanto stabilito dai giudici. I documenti, inoltre, costituiscono per la prima volta una prova di un rapporto finanziario tra le aziende del web coinvolte nel programma di sorveglianza e la Nsa. Per il Guardian, questo solleva nuove domande in merito al rapporto esistente tra la Nsa e le aziende della Silicon Valley che dopo l'esplosione del Datagate hanno ripetutamente negato di essere pienamente a conoscenza del programma di sorveglianza e di essersi solamente adeguate a specifiche richieste fatte dalle autorita' Usa in base alle leggi vigenti.

Dai blog