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Mostro di Cleveland, Ariel Castro si suicida in carcere

Condannato all'ergastolo per più di 900 capi d'accusa, aveva tenuto segregate tre ragazze per 10 anni, tra stupri e violenza

Francesca Canelli
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Era stato condannato all'ergastolo più mille anni di prigione. Ma non li sconterà, perché Ariel Castro si è tolto la vita ieri notte alle 3.20 ora italiana nel carcere in cui era detenuto, il Correctional Reception Center di Orient, Ohio. Il "mostro di Cleveland" aveva tenuto segregate tre donne per dieci anni, rinchiuse nel sottoscala della sua "casa degli orrori", demolita pochi giorni fa.  Il primo agosto il cinquantenne era stato condannato per 937 capi d'accusa, tra cui sequetro di persona e stupro. Le sue vittime, Amanda Berry, 27 anni, Gina DeJesus (23) e Michelle Knight (32), erano scomparse tra il 2002 e il 2004. Da allora nessuna traccia di loro, finché a maggio scorso sono state trovate e liberate. Una di loro, Amanda, aveva avuto una bimba durante la prigionia. Portato d'emergenza al Ohio State University Wexner Medical Center, Castro è stato dichiarato morto alle 4.52 ora italiana. 

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