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Isis, l'obiettivo sono le donne: perché anche in Italia rischiano di più

Zaccardi Michele
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La cieca furia nichilista dell'Isis si rivolge adesso contro le donne, colpevoli di rappresentare, secondo l'interpretazione integralista della Sharia, il peccato. Il vile attacco avvenuto domenica a Marsiglia, dove due donne sono state accoltellate a morte, rappresenta l'ultimo episodio in ordine cronologico di un odio viscerale che in questi ultimi anni si è manifestato ciclicamente nelle nostre democrazie, occidentali, laiche e multiculturali. L'anatema alle donne venne lanciato nel settembre di tre anni fa dal portavoce dello Stato islamico, Abu Muhammad Adnani, che, in un video di 42 minuti diffuso su twitter, annunciava: "Con la volontà di Dio, distruggeremo la Croce, conquisteremo la vostra Roma e prenderemo le vostre donne". Una minaccia che si è tradotta nella strategia pseudo militare che l'Isis ha messo in atto in Europa. Per approfondire leggi anche: Sesso e islam, la verità che nessuno vuole rivelarvi Il 19 agosto scorso, a Turku in Finlandia, un marocchino ha ucciso a coltellate una signora di 67 anni, una ragazzina di 15, e ha ferito due svedesi e un' italiana. "Puntava solo alle donne" ha dichiarato il portavoce della polizia. Bisogna rendersi conto che un riconoscimento della figura della donna, che non sia concepita come mero oggetto di riproduzione biologica e di soddisfacimento sessuale, è fuori dall'orizzonte valoriale e spirituale degli integralisti. E questo impone ai nostri governi di tutelare in modo particolare le donne, con una sorveglianza rafforzata dei luoghi che queste frequentano, a partire dalle scuole. È poi indispensabile far assimilare la nostra cultura e i nostri valori, nei quali l'uguaglianza tra uomo e donna rappresenta un punto cardinale, agli immigrati di fede islamica. Assimilazione che è la premessa indispensabile di qualunque processo di integrazione.

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