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Papa Francesco, l'attacco alla Curia romana: l'accusa ai "traditori"

Benedetta Vitetta
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Parole e moniti forti quelli usati stamane da Papa Francesco nell'atteso discorso alla Curia Romana. "Quello dei traditori di fiducia o degli approfittatori della maternità della Chiesa, ossia le persone che vengono selezionate accuratamente per dare maggior vigore al corpo e alla riforma, ma, non comprendendo l'elevatezza della loro responsabilità è un pericolo forte" ha detto il Pontefice in uno dei passaggi più significativi del suo discorso, "si lasciano corrompere dall'ambizione o dalla vanagloria e, quando vengono delicatamente allontanate, si autodichiarano erroneamente martiri del sistema invece di recitare il mea culpa". Leggi anche: La lite con il cardinale, le urla nelle stanze vaticane: "Non ti abbiamo eletto per questo" Il Papa ha quindi invitato la Curia a "superare quella squilibrata e degenere logica dei complotti o delle piccole cerchie che in realtà rappresentano - nonostante tutte le loro giustificazioni e buone intenzioni - un cancro che porta all'autoreferenzialità, che si infiltra anche negli organismi ecclesiastici in quanto tali, e  in particolare nelle persone che vi operano". Infine per Francesco una Curia chiusa in sè stessa "tradirebbe l'obiettivo della sua esistenza e cadrebbe nell'autoreferenzialità, condannandosi all'autodistruzione".

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