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Il Pentagono rilancia il nucleare: bombe atomiche come "deterrenza nei confronti della Russia"

Eliana Giusto
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Il Pentagono ha delineato e diffuso la nuova strategia dell'amministrazione Usa sulle armi nucleari, e sul suo arsenale in particolare, in cui prevede l'introduzione di nuovi dispositivi e sottolinea un focus su Russia e Cina. Lo scrive Ansa.it citando il Washington Post. In sostanza si prevede lo sviluppo di testate nucleari a potenza ridotta, anche di un solo kilotone (17 volte meno potente della bomba sganciata il 6 agosto 1945 su Hiroshima) per effettuare "attacchi chirurgici" con numero ridotto di vittime, con l'obiettivo di danneggiare il nemico senza per forza innescare una rappresaglia termonucleare da "fine di mondo". Leggi anche: Corea del Nord, l'attacco è imminente: la telefonata che lo prova. La guerra è a un passo Questo il cuore del nuovo piano della Difesa Usa che di fatto rende più probabile l'uso dell'atomica, partendo dal presupposto che un ordigno meno potente delle attuali bombe all'idrogeno, in media di 50 megatoni, potrebbe essere usato con rischi ridotti di una rappresaglia totale. Un cambio netto rispetto all'era Obama che al contrario di Donald Trump ha sempre voluto un contenimento dell'arsenale Usa e del ruolo stesso delle armi nucleari nella politica di Difesa americana. Il presidente degli Stati invece sottolinea che la dottrina delineata "affonda le sue radici in una valutazione realistica sulla sicurezza globale, nella necessità di avere un deterrente verso l'uso delle armi più distruttive del mondo e nell'impegno da parte del nostro paese alla non proliferazione nucleare".

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