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Immigrati, la Libia minaccia le Ong: "Se entrate in acque territoriali reagiremo"

Matteo Legnani
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Dopo la chiusura dei porti di circa un mese fa, le navi delle Ong che operano tra Libia e Sicilia tornano a prendere il mare: la Open Arms è già in zona e anche la ormai famosa Aquarius gestita da medici senza frontiere e Sos Mediterranee sta per salpare da Marsiglia. Ma chissà che questa volta la comunque sparuta flottiglia di salva-migranti si trovi a fronteggiare qualcosa di ben più serio della chiusura dei porti italiani allo sbarco dei migranti. Perchè, secondo quanto riveala il quotidiano Il Giornale, le autorità libiche hanno lanciato un preciso avvertimento alle Ong che si apprestano a riprendere le operazioni di trasbordo dei migranti: "Avvisiamo queste organizzazioni che applicheremo la legge nei confronti dei loro tentativi di inoltrarsi nelle acque territoriali libiche, che rappresentano una linea rossa". E minacciano: "Reagiremo come se si trattasse di un'aggressione allo Stato libico". Chissà che per la prima volta non si assista al sequestro di una di queste navi da parte di Tripoli? Per approfondire leggi anche: Matteo Salvini, il trionfo: "Libia, è cambiato tutto". Immigrati, parlano i militari italiani

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