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Vaticano, Papa Francesco accusato da Julieta Anazco: "Io abusata da un prete, Bergoglio lo ha coperto"

Caterina Spinelli
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Altro prete allo scoperto. Ricardo Giménez è stato denunciato per aver abusato di minori. A raccontarlo è la 46enne Julieta Añazco che ricorda quei terribili momenti a Il Fatto Quotidiano. Era il 2011, quando alla donna, passeggiando per le vie vicine alla chiesa di Giménez, a La Plata in Argentina, è riaffiorato alla memoria l'abuso che ha subito anni prima. "Non avevo associato quel prete alla mia violenza, perché era come come se l'avessi messo in fondo a un cassetto della memoria. Dopo due anni da quella passeggiata, nacque mio nipote. Cominciai a sentire una paura folle, inspiegabile. E ho iniziato a ricordare".  Leggi anche: La Chiesa cattolica tedesca chiede scusa per gli abusi Così Julieta si è dedicata alla ricerca su internet, scoprendo altre vittime e ricordando quel fatidico campeggio: "Lui ci chiedeva di non raccontare quello che succedeva durante la confessione, altrimenti saremmo andate all'Inferno. Così non lo raccontai a nessuno e così fecero anche le mie amichette dell'epoca". Per cinque anni la donna non ha ricordato nulla, solo in maggiore età ha iniziato a parlare. "Ho contattato avvocati per capire se potessi fare una denuncia. Dicevano che il reato, dopo 30 anni, era prescritto. Poi è iniziato questo lungo cammino di denunce e lotta. Grazie ai social ho potuto contare su una catena umana di investigatori. Ho scoperto così il suo nome - spiega la Añazco - Con un gruppo di donne di La Plata e un collettivo di vittime di abusi di Neuquén, abbiamo organizzato una protesta pubblica di fronte alla chiesa in cui Giménez faceva messa, e un'altra di fronte alla sua abitazione. Un giorno sono andata a messa, e ho riconosciuto la sua voce: era lui". Leggi anche: Il Vaticano trema, i segnali della disfatta Solo oltre 50 le vittime del prete, che però è ora ricoverato in una casa per anziani che dipende della Chiesa. Dopo le denunce il Vaticano l'ha dichiarato colpevole e la pena, alquanto irrisoria, è stata di dieci anni di orazione e penitenza. Porta ancora l'abito talare, affianca il sacerdote e lavora ancora con minori. Da Bergoglio Julieta attende ancora una risposta, nonostante la donna si sia fatta carico, nel 2013, di inviare alla Segreteria del Vaticano una lettera. Non solo, perché tra le donne abusate, in molte avevano contattato papa Francesco quando ancora era arcivescovo a Buenos Aires. Anche in quell'occasione avevano ricevuto solo un no, nonostante all'epoca Bergoglio sapesse benissimo degli abusi di alcuni preti in Argentina, come quelli dello stesso padre Giménez. Il Papa non voleva nemmeno che le le vittime di padre Julio Grassi e quelle del sacerdote Rubén Pardo (altri due abusatori) partecipassero alla delegazione di Roma.

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