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Pierre Moscovici attacca ancora Matteo Salvini: "Nemico della democrazia, farà crollare l'Europa"

Caterina Spinelli
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"L'Europa è a un bivio: se non facciamo niente, gli Orban, i Salvini, i Kaczyinski, i Le Pen disegneranno un'Europa dove la giustizia e la stampa saranno sotto controllo, gli stranieri stigmatizzati, le minoranze minacciate". Parola di Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e monetari, che non si arresta e rincara la dose: "Tutti questi leader di estrema destra sono per me i nemici delle democrazie aperte e liberali che abbiamo costruito dal 1945 per garantire la pace". Leggi anche: Ue preoccupata per la manovra di Luigi Di Maio L'ex ministro delle Finanze torna poi all'attacco e prende di mira il governo Conte: "Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono figli delle diseguaglianze e delle divergenze - spiega in un'intervista al quotidiano Le Monde - il che non giustifica i loro eccessi". Pur dicendo che "non è il momento di indietreggiare o tergiversare per salvare l'Europa", Moscovici si tira indietro e ammette di "non candidarsi alle elezioni europee del 2019".  Leggi anche: Gli Stati Uniti sono con l'Italia Il commissario francese non salva neppure il Partito socialista europeo: "Il Pse ancora non si è reso conto della sfida esistenziale dinanzi alla quale si trova l'Europa". "Per la prima volta nella sua storia - prosegue nella sua invettiva - l'esistenza dell'Europa è minacciata: può implodere o essere sovvertita dai responsabili dell'estrema destra, Matteo Salvini, Marine Le Pen o Viktor Orban". Quindi lancia l'appello a tutte le altre forze politiche affinché fermino partiti populisti: "In un momento simile, bisogna promuovere l'unità di un'Europa forte, più integrata". Leggi anche: Tria sfida l'Ue, ecco come combatterà lo spread Un'accusa quella contro il nostro paese, che segue quella arrivata giusto ieri, 3 ottobre, quando il francese ci è andato giù pesante: "Come gli ungheresi anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei". A rispondere alla critica, ci ha pensato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che elegantemente ha "rispedito tutto al mittente". 

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