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Emmanuel Macron, il politologo francese: "Il suo passo indietro non basterà". Lo spettro delle dimissioni

Matteo Legnani
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Centro euro . Una mancetta ai francesi. Il discorso di ieri ai francesi del presidente Emmanuel Macron ha deluso tanti, tra i quali anche l'analista politico Jerome Fourquet. "L'aumento del salario minimo non è poca cosa. Anche l' abolizione degli aumenti dei prelievi sulle pensioni più basse è significativo: si trattava di una misura del governo molto impopolare. Macron ha ceduto, ma non su tutti i fronti. Ad esempio sulla patrimoniale non arretra, parla di tassare di più i redditi alti ma resta vago sulle modalità". Basterà per vincere la sua impopolarità? "Il problema di Macron non è solo l' impopolarità, ma cosa c' è dietro. Anche Hollande è stato impopolare, e a suo tempo Chirac pure è precipitato nei sondaggi. Altri presidenti deludevano, non convincevano, ma non erano odiati da una parte dei francesi come succede adesso a Macron. L' unico precedente era Sarkozy, che veniva chiamato "presidente bling bling" per alcuni comportamenti volgari ma non era visto così nei ceti popolari. Macron è percepito come il primo della classe. Ci ha messo anche del suo, con una serie di errori di comportamento, frasi sprezzanti come definire i più poveri "persone che non sono nulla". Leggi anche: Emmanuel Macron demolito da Jean-Paul Fitoussi: "Lo sostenevo ma è soltanto un imbecille" Macron avrebbe dovuto rispondere prima? «Ha ignorato gli allarmi dei sindaci sulla protesta che montava. Poi ha rifiutato di prendere la mano tesa dei sindacati più moderati per costruire un nuovo compromesso sociale. La verità è che molti nel governo hanno puntato solo a guadagnare tempo, contando sull' arrivo del freddo, della neve, delle feste di Natale. Adesso finalmente il governo ha capito che è urgente spegnere l' incendio. Speriamo non sia troppo tardi».

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