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Battisti è in Italia, andrà nel carcere di Oristano

AdnKronos
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(AdnKronos) - Cesare Battisti dopo 37 anni di latitanza è tornato in Italia. Il Falcon 900 dell'Aeronautica militare con l'ex terrorista a bordo, decollato da Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, è atterrato poco dopo le 11,30 all'aeroporto di Ciampino tra una folla di cronisti, fotografi e operatori tv (FOTO -VIDEO). Jeans e giacca marrone, senza manette, Battisti è stato prelevato dalla polizia, che è salita in forze sull'aereo e lo ha poi accompagnato fino agli uffici dell'aeroporto. "Ora so che andrò in prigione", ha detto l'ex terrorista parlando con i funzionari dell'Antiterrorismo. Era molto tranquillo, non aveva nessun atteggiamento conflittuale. Dopo la notifica degli atti, Battisti ha lasciato a bordo di un'auto della polizia l'aeroporto diretto negli uffici della Questura di via Patini per il fotosegnalamento. ANDRA' NEL CARCERE DI ORISTANO - Cesare Battisti non andrà nel carcere romano di Rebibbia ma ad Oristano, ha annunciato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "E' stato consegnato al Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria e non sarà portato a Rebibbia ma a Oristano - ha spiegato il ministro - per ragioni di sicurezza". Battisti dovrà scontare l'ergastolo ostativo. Il caso dell'ex terrorista rientra in quelli "del 4bis dell'ordinamento penitenziario", ossia il suo curriculum criminale non consente di ottenere, al momento, una serie di benefici, riferiscono fonti giudiziarie milanesi. Battisti sarà probabilmente sottoposto a 6 mesi di isolamento diurno in cella singola. SALVINI E BONAFEDE A CIAMPINO - A Ciampino all'arrivo dell'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) erano presenti il ministro Bonafede e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Finalmente l'assassino comunista Cesare Battisti torna nelle patrie galere. Giornata storica per l'Italia", ha sottolineato il vicepremier. "Finirà - ha detto dall'aeroporto - dove merita un assassino, un delinquente, un infame, un vigliacco che non ha mai chiesto scusa". Poi Salvini ha riferito di una lunga e cordiale telefonata con il presidente brasiliano Jair Bolsonaro. "Gli ho ribadito - ha reso noto - l'enorme grazie a nome di 60 milioni di italiani per averci permesso di chiudere positivamente la questione Battisti". Anche Bonafede ha parlato di "risultato storico". "Oggi diciamo a tutti - ha aggiunto - che quando le istituzioni italiane sono compatte, non ci ferma nessuno". CONTE - Alla cattura di Cesare Battisti "abbiamo garantito il percorso più sicuro e veloce perché battisti arrivasse in Italia. Ringrazio Bolsonaro per il cambiamento di rotta impresso e anche il governo boliviano per la massima collaborazione che c'è stata" ha detto il premier Giuseppe Conte. La cattura di Battisti "è un grande risultato che dovevamo alla giustizia italiana, non solo in astratto perché avesse la sua effettività, ma che dovevamo anche ai famigliari delle vittime" ha aggiunto il premier nel corso della conferenza stampa a Chigi. Il presidente del Consiglio ha poi ringraziato "le forze di intelligence, di polizia, di Interpol, a tutti i livelli" per "il gioco di squadra". I FAMILIARI DELLE VITTIME - Commozione per i familiari delle vittime di Battisti. "Mi sono messo a piangere davanti alla tv. Non ci credevo", ha detto all'Adnkronos Adriano Sabbadin, il figlio di Lino Sabbadin, il macellaio trucidato dai Pac il 16 febbraio 1979. "Ora sono sicuro che papà riposa in pace", ha aggiunto. "Sono contento e anche un po' emozionato" ha detto Maurizio Campagna, il fratello di Andrea, agente della Digos ucciso dai Pac a Milano nel 1979. "Quando ho visto quelle immagini il primo pensiero è andato ai miei genitori. Mia madre - ha spiegato all'Adnkronos - ci teneva parecchio che questo delinquente andasse in galera, è morta pure lei il giorno in cui Battisti ha ucciso Andrea. Peccato che non abbia potuto vederlo scendere da quell'aereo". IL FRATELLO DI BATTISTI - Vincenzo, fratello di Battisti, ha dichiarato all'Adnkronos: "Rientra a Roma Cesare, mio fratello, e così abbiamo risolto tutti i problemi dell'Italia, le pensioni, il debito, tutto risolto con Battisti...". "Non aggiungo altro - ha concluso - ha già detto tutto il ministro Salvini...". COME E' STATO CATTURATO - A incastrare Battisti è stata la tecnologia, svelano il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna. E' stata usata "una tecnologia molto avanzata, è stata seguita la scia internet, la localizzazione", ma preferiscono non aggiungere altro visto che si tratta di un elemento che potrà portare a nuovi risultati. I magistrati confermano che ci saranno "ulteriori indagini" su eventuali complici, ma per capire a chi spetterà la competenza a indagare "aspettiamo un rapporto della polizia giudiziaria". "La svolta è stata a livello politico: se non c'era Bolsonaro poteva stare tranquillo in Brasile", spiegano il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna commentando la cattura dell'ex terrorista. "Decisiva è stata la collaborazione con la polizia brasiliana, che ha attivato dei canali propri, e il risultato è arrivato con la collaborazione di tutti. Il nostro intervento è stato fondamentale, è stato un gioco di squadra con un ruolo molto importante della Digos di Milano. Dal punto di vista del lavoro - concludono - siamo soddisfatti".  CHI E' - Battisti è stato condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi: in due di essi, quello del maresciallo Antonio Santoro, avvenuto a Udine il 6 giugno del '78, e quello dell'agente Andrea Campagna, avvenuto a Milano il 19 aprile del 1979, il terrorista sparò materialmente. Nell'uccisione del macellaio Lino Sabbadin, a Mestre, il 16 febbraio del '79, invece, Battisti fece da copertura armata al killer Diego Giacomini e, nel caso dell'uccisione del gioielliere Pierluigi Torregiani, avvenuta a Milano il 16 febbraio del '79, venne condannato come co-ideatore e co-organizzatore. In quest'ultimo caso, poi, all'omicidio si aggiunse un'ulteriore tragedia: nel corso della colluttazione, il figlio del gioielliere Alberto fu colpito da una pallottola sfuggita al padre prima che questi cadesse e da allora, paraplegico, è sulla sedia a rotelle. Dopo essere evaso da un carcere italiano, Battisti si è rifugiato in Francia, Messico e Brasile fino alla fuga in Bolivia lo scorso dicembre dopo l'ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano, e il decreto di estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer. Pur riconoscendo di aver fatto parte dei Pac, Battisti si è sempre detto innocente.

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