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Ritrovato il "tesoro di Hitler": vale un miliardo di euro

Picasso, Matisse, Chagalle: le opere erano in casa di un ottantenne di Monaco di Baviera, figlio di un collezionista

Francesca Canelli
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E' stato ritrovato a Monaco di Baviera quello che molti chiamano "il tesoro di Hitler", ossia opere d'arte confiscate dai nazisti durante gli anni delle invasioni e poi andate perdute. Erano rinchiuse in un armadio di una casa polverosa in cui viveva un ottantenne, figlio di un collezionista. Tra i capolavori si trovano opere di Picasso, Matisse, Renoir, Chagall, circa 1500 quadri per un valore stimato di circa un miliardo di euro.  Le opere ritrovate furono sequestrate dai nazisti a famiglie ebree o a musei dei paesi europei invasi dalle truppe del Reich. A raccontare lo scoop è il settimanale tedesco Focus. Gli investigatori sono arrivati sulle tracce delle opere nel 2011, dopo un'indagine sull'inquilino dell'appartamento, colto in flagrante dalla dogana in treno mentre tentava di portare denaro contante in Svizzera. Il padre del proprietario dell'appartamento a sua volta era un mercante d'arte e avrebbe acquistato il 'tesoro saccheggiato nazista' negli anni Trenta e Quaranta.  Da dopo la 'notte dei cristalli'  -  la prima grande inquisizione ai danni degli ebrei tedeschi, ordinato da Hitler e dai suoi complici, un crimine di cui il 9 ricorre il settantacinquesimo anniversario  - i nazisti si scatenarono negli espropri. Con l'inizio delle deportazioni, poi con l'invasione di Polonia, Olanda, Belgio, Francia e tanti altri paesi dove vivevano vitali, numerose comunità ebraiche, il tesoro "rubato" si arricchì sempre più. Lo stesso saccheggio sistematico, un crimine senza precedenti nella storia dei rapporti tra arte e guerra, fu compiuto nei musei polacchi, francesi, olandesi, belgi, di ogni paese occupato. Ora, resta da vedere se qualche erede delle vittime si farà vivo per richiedere quello che di eredità gli apparterrebbe.

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