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Emmanuel Macron, tragica voce dalla Lega: "A chi conviene la guerra in Libia". Italia fregata ancora

Giulio Bucchi
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Scene di guerra in Libia:  Il ministro dell'Interno del Governo di accordo nazionale di Al Sarraj, Fathi Bashagha, ha annunciato il "controllo sulla totalità dell'aeroporto di Tripoli" da parte delle forze dell'esecutivo del premier. Venerdì l'Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar aveva annunciato la presa dello scalo chiuso dal 2014 e situato a 25 km in linea d'aria dal centro di Tripoli. Tra scontri a fuoco e raid aerei ordinati dal governo sulla colonna di carri armati di Haftar lungo la strada della capitale, si delinea dunque un nuovo scenario di caos alle porte dell'Italia, con conseguenze potenzialmente devastanti. La Libia è infatti il principale hub dell'immigrazione clandestina verso l'Europa e l'Italia in particolare, dalle sue coste partono decine di barconi e gommoni di migranti nonostante gli accordi intercorsi tra il governo italiano e quello ufficiale di Al Sarraj. Una guerra civile peggiorerà evidentemente il già labile controllo della Guardia costiera libica sulle attività degli scafisti. Leggi anche: Guerra in Libia, perché l'Italia deve sperare in un nuovo Gheddafi Non solo, fonti vicine alla Lega alimentano il dubbio che dietro l'iniziativa militare di Haftar ci sia il presidente francese Emmanuel Macron, molto vicino al "premier-ombra" e che proprio come Nicholas Sarkozy nel 2011 in Libia ha un occhio di riguardo per gli interessi economici francesi tra petrolio, gas e infrastrutture (a discapito dei competitor italiani, Eni in testa che non ha caso ha ordinato l'evacuazione del personale italiano). "A qualcuno conviene l'escalation", commenta sibillino il ministro degli Interni Matteo Salvini. Ogni riferimento non è casuale.

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