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Coronavirus, due donne russe in quarantena fuggite dall'ospedale: "Abbiamo vissuto in gabbia"

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Caterina Spinelli
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Erano in isolamento per una possibile infezione da coronavirus le due donne russe fuggite dall'ospedale. È successo a Samara e a San Pietroburgo, dove per le cattive condizioni dei rispettivi ospedali e per paura di essere contagiate, le due sono scappate. Una ha utilizzato la finestra, mentre l'altra ha manomesso una serratura elettronica. Entrambe erano appena tornate da un viaggio in Cina. "Non c'era uscita per noi se non quella di lasciare l'ospedale senza autorizzazione, attraverso la finestra", ha detto Guzel Neder, una delle due fuggitive. Il personale, come lei stessa ha raccontato nella sua storia Instagram, sarebbe andato nell'area di isolamento senza maschere e avrebbe gettato gli indumenti protettivi sul pavimento. Leggi anche: Coronavirus, la testimonianza dei 9 italiani a Wuhan Stessa o quasi la motivazione con cui Alla Ilyina è fuggita dall'ospedale. Anche lei si è sfogata sui social: "Tutti e tre i test hanno dimostrato che ero completamente in salute, quindi perché diavolo dovevo sottopormi alla quarantena?", ha scritto la donna, che ha poi detto al giornale Fontanka che la sua stanza di isolamento era terribile: niente libri, niente shampoo, niente Wi-Fi, un cestino della spazzatura che non era mai stato svuotato. E così Ilyina ha manomesso la serratura ed è fuggita senza essere seguita da nessuno: "Se fossi malata - conclude - mi avrebbero inondato di telefonate". 

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