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Coronavirus, come sono ridotti i medici di Wuhan: pannolone al posto delle mascherine, condizioni disumane

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Gabriele Galluccio
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Wuhan è l'epicentro del coronavirus ed è quindi la città metropolitana più in difficoltà nel fronteggiare l'epidemia. Anche perché i contagi iniziano ad essere tanti tra il personale sanitario: 1716 a fronte di 6 morti, a partire da quella di Li Wenliang, il dottore che era stato uno dei primi a dare l'allarme a fine dicembre ed a denunciare le difficili condizioni di chi è in prima linea per tenere a bada l'emergenza. La carenza di forniture mediche si fa sempre più preoccupante: le mascherine sono insufficienti, così come le tute protettive. Di conseguenza il personale ospedaliero di Wuhan è in balia della contaminazione da coronavirus: molti sono costretti a lavorare con il pannolone perché non possono andare in bagno durante il servizio, non avendo sufficienti tute da poter cambiare. A confermarlo è la commissione sanitaria della Cina: delle 59900 tute necessarie ogni giorno, il personale sanitario di Wuhan ne hanno appena 18500. Per approfondire leggi anche: "Non capisco, ci prendono in giro", anche il virologo contro la Cina

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