Cessate il fuoco tra Ucraina e ribelli filo-russi. L'accordo raggiunto a Minsk tra i rappresentanti di Ucraina, Russia, milizie e Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) entrerà in vigore intorno alle 17 ora italiana. La conferma è arrivata anche via Twitter dal presidente ucraino Petro Poroshenko. "Usa e Ue dovranno agire da garanti - è l'appello-richiesta del premier di Kiev Arseniy Yatsenyuk -. Il cessate il fuoco deve essere sostenuto da Usa e Ue, non possiamo gestirlo con la Russia da soli, abbiamo bisogno di garanzie". Fino a poche ore prima della firma, nell'Est dell'Ucraina esercito regolare e truppe separatiste filo-russe hanno continuato a combattersi e sparare. La tregua è un segnale distensivo dopo settimane di tensione altissima e in contemporanea col vertice Nato in Galles che sta aumentando le frizioni tra Occidente e Mosca (con tanto di sfottò russo sulle accuse del Patto atlantico). La decisione della Nato di schierare 5.000 soldati sul fronte orientale del Continente è stato accolto con soddisfazione dai Paesi più sensibili alla "minaccia" di Vladimir Putin: "E' un progresso aumentare la prontezza di combattimento della Nato", ha spiegato il presidente polacco Bronislaw Komorowski, il cui paese ospiterà le truppe e aumenterà il budget di spesa per la Difesa al 2% del Pil nel 2016. La forza di reazione rapida della Nato, ha spiegato il segretario generale dell'Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen a margine del summit in Galles, sarà in grado di "mantenere una presenza continua nella parte orientale, ruotando i contingenti" per non violare l'accordo del 1997 con la Russia che vieta basi stabili dell’Alleanza nei Paesi "cuscinetto", gli ex membri del Patto di Varsavia. La nuova struttura "manda un chiaro messaggio (al mondo): la Nato protegge sempre tutti i suoi alleati". Anche se, per ora, Putin più che tremare se la ride.
