Come può la società statunitense risolvere il problema delle stragi nelle scuole? Crescendo i propri figli facendo leva sul lato femminile del loro carattere. Una pedagogia ancora di stampo maschilista, dove "Fa' l'uomo" è un incoraggiamento a migliorarsi e "sei una donnicciola" un'offesa, getta nei maschietti con la personalità disturbata i semi della violenza, anche estrema. Lo sostiene la regista-attivista politica Jennifer Siebel Newsom nel documentario The Mask you Love In. L'autrice parte dall'assunto che nelle diverse stragi che hanno punteggiato la cronaca americana degli ultimi decenni (Newtown, Aurora, Virginia Tech, Columbine e via dicendo fino a Boston), per quanto all'origine vi siano cause diverse (depressione, marginalità sociale, frustrazione), c'è un solo filo conduttore: il genere sessuale dei responsabili, tutti uomini. Proprio per questo la Siebel Newsom interroga psicologi e pedagoghi per avvalorare la tesi che la soluzione (o una parte della soluzione) al problema è crescere i ragazzi con modelli educativi che vadano verso "l'identità sessuale indistinta". Cioè, in altri termini, ancora prima che regolamentare in maniera diversa il mercato delle armi, per la documentarista è prioritario insegnare ai maschietti sin da bambini ad accettare il diverso e ad essere sensibili al lato femminile del proprio carattere. Più fru fru e meno violenti, insomma.
