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Coronavirus, Spagna al collasso: cadaveri sulla pista da pattinaggio, militari negli ospizi

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Madrid è al collasso. I decessi sono talmente elevati che neppure le pompe funebri riescono a lavorare. "Chiudiamo. Manca materiale, siamo costretti a sospendere sepolture e cremazioni" gridano in quello che è a tutti gli effetti una richiesta di aiuto. E così la Spagna deve trovare altre soluzioni per fronteggiare l'emergenza coronavirus che, stando ai numeri, là sta picchiando duro come in nessuna altra parte al mondo. E tra queste "altre soluzioni" c'è la pista di pattinaggio dell'Ice Palace di un centro commerciale del quartiere di Hortaleza. Qui un materiale sintetico isola le salme dal ghiaccio in attesa dell'arrivo dei feretri. A doversi occupare del delicato compito è l'esercito. Non solo perché gli stessi militari sono chiamati a sanificare una settantina di case di riposo, qui hanno più volte trovato anziani morti nei loro letti mentre altri ospiti vagavano per qualche residenza semi-abbandonata. Una situazione drammatica che vede la Spagna ancora ben lontana dal picco: solo nella giornata di lunedì 23 marzo ci sono state 462 nuove vittime del coronavirus, circa 70 in più del precedente e il numero più alto dall'inizio dell'epidemia. La progressione quotidiana del contagio oscilla tra i 4.500 e i 5.000 casi, per un totale già accertato che supera i 35.000.

 

In totale dunque sono morte oltre 2.200 persone, metà delle quali a Madrid. Per far fronte all'emergenza il governo ha predisposto uno screening a tappeto della popolazione: 600.000 test rapidi, alternativi al tampone, arriveranno in settimana, a fronte degli 8 milioni già ordinati. Intanto il premier Pedro Sánchez si prepara a chiedere al parlamento il via libera per prolungare lo stato d'emergenza fino all'11 aprile. 

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