Musulmani discriminano i gay:
non giochiamo a calcio con voi
"Le nostreconvinzioni sono più importanti di un semplice incontro di calcio". Con questamotivazione i calciatori di un club “musulmano” di Creteil, nei pressi di Parigi,hanno giustificato il loro rifiuto di scendere in campo contro una squadraapertamente gay. Sabato scorso il Paris Foot Gay riceve una mail dal CreteilBelel, il club musulmano, in cui viene chiesto l'annullamento dell'incontro chedoveva tenersi il giorno dopo. “Siamo spiacenti - hanno scritto i calciatori -ma tenuto conto del nome della vostra squadra e conformemente ai principi dellanostra, composta da musulmani praticanti, non possiamo giocare contro di voi.Le nostre convinzioni sono di gran lunga più importanti di un semplice incontrodi calcio. Scusateci - concludono - di avervi avvertito così in ritardo”. Lasquadra di Parigi sottolinea - nonostante il nome - di non essere un clubaperto solo agli omosessuali ma anche agli eterosessuali, e non esclude di farecausa. Il club ha anche chiesto alla lega che ha organizzato l'incontro, la Commission FootballLoisirs (Cfl, un organismo indipendente dalla Lega francese di calcio), diapplicare le “adeguate sanzioni”. L'omofobia, ricordano, è passibile disanzioni penali proprio come il razzismo. Anche il presidente del Cfl, JacquesStouvenel, giudica la situazione “inaccettabile”: “Il calcio non ha né colore néreligione”. Il Creteil Bebel potrebbe essere escluso dalla lega. Ma i giocatorisi difendono: “Non siamo omofobi – dicono - ciascuno vive la sua sessualità, lasua religione, semplicemente non condividiamo la loro causa”.