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Los Angeles, afroamericano ucciso dalla polizia con 20 colpi di pistola: orrore e nuove proteste

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Un altro afroamericano è stato ucciso dalla polizia negli Stati Uniti. La sparatoria è avvenuta la notte scorsa a Los Angeles dopo un inseguimento e ha già scatenato manifestazioni e proteste nel quartiere di Westmont, a sud di Los Angeles. La vittima è stata identificata dalla sua famiglia e dagli attivisti di Black Lives Matter come Dijon Kizzee, 29 anni.

Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo afroamericano era in sella alla sua bicicletta, quando è stato fermato per un controllo. A quel punto Kizzee avrebbe abbandonato la bici e sarebbe scappato. Poi, nel momento in cui gli agenti lo hanno raggiunto, l'uomo avrebbe opposto resistenza, colpendo uno dei poliziotti con un pugno e lasciando cadere il fagotto di vestiti che stava trasportando. Il vice sceriffo Brandon Dean ha aggiunto che gli agenti hanno visto una pistola tra i capi di abbigliamento e per questo hanno sparato. L'uomo è stato colpito da venti proiettili ed è morto sul colpo.

 

 

Poche ore dopo l'uccisione, la folla ha cominciato a radunarsi sul posto: i manifestanti hanno chiesto risposte, ripetendo i cori tipici del movimento di protesta in corso da mesi, come "Le vite dei neri contano" (Black Lives Matter). Quello di Kizzee non è un caso isolato. Pochi giorni fa, il 26 agosto, l'afroamericano Jacob Blake a Kenosha, nel Wisconsin, è stato colpito dalla polizia alla schiena per sette volte, rimanendo così invalido per sempre. Anche in quel caso sono scoppiate le proteste anti-razziste, ormai sempre più frequenti negli Usa a partire dall'uccisione - il 25 maggio scorso - di George Floyd, asfissiato sotto il ginocchio di un poliziotto a Minneapolis, in Minnesota.

 

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