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La Russia accusa la Georgia:

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prepara nuove operazioni

Dario Mazzocchi
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E' la Russia questa volta ad accusare la Georgia: secondo il vice capo di Stato maggiore Anatoli Nogovitsin le forze di Tbilisi si stanno concentrando nel centro della Georgia per preparare “nuove azioni nell'Ossezia del sud e nelle zone confinanti”, vale a dire nella fascia di interposizione che la Russia ha voluto stabilire attorno al confine. Lo stesso Nogovitsin dichiara che Mosca ha il diritto di aumentare i suoi contingenti nella zona di conflitto “se gli Stati Uniti decideranno di riarmare i soldati georgiani”: “Monitoreremo attentamente il potenziale bellico e le mosse di Tbilisi, in modo da poter fare proposte alla nostra leadership per modificare in caso di necessità l'uno o l'altro contingente”, facendo riferimento alle truppe mobilitate nella regione sudossetana e in Abkhazia. Tbilisi proroga lo stato di guerra - Tutto questo mentre è stata accolta all'unanimità dal parlamento la proposta del presidente georgiano Mikhail Saakashvili di prorogare lo stato di guerra fino all'8 settembre, alla luce anche della volontà russa di tenere la città di Poti sotto controllo: “Poti verrà monitorata con pattugliamenti dalle forze di pace russe”, fanno sapere dallo Stato maggiore che non vede di buon occhio la presenza di navi da guerra della Nato nel Mar Nero, impegnate in una serie di esercitazioni: “Questo non aiuta a stabilizzare la situazione nella regione”. Da Berlino, nel frattempo, il settimanale Bild rivela che il cancelliere Angela Merkel ha proposto una conferenza regionale con i Paesi confinanti con la Georgia, ma con l'esclusione della Russia.

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