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Coronavirus, dati gonfiati nel report in Germania: "Un milione di morti" per giustificare il lockdown. Angela Merkel sapeva?

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In Germania si è scoperto che le misure restrittive decise per limitare la diffusione del coronavirus erano state adottate dopo aver studiato un documento, commissionato dal ministero dell'Interno, che conteneva numeri gonfiati. Si parlava di un milione di morti e ben sette tedeschi su dieci contagiati dal virus. Nulla di reale, invece, infatti oggi in Germania ad un anno dallo scoppio della pandemia, sono quasi 63mila i morti e 2,29 milioni di contagiati.

 

 

 

Quel documento sarebbe stato usato come  giustificazione per spiegare ai cittadini il lockdown imposto dal governo di Angela Merkel. E la drammatizzazione dei dati sarebbe stata voluto proprio dal ministro dell'Interno, Horst Seehofer. Un brutto episodio che mette in grosso imbarazzo la cancelliera, al suo ultimo mandato dopo 16 anni di governo.

 

 

 

 

Lo scoop è stato realizzato dal settimanale Die Welt. Si parla di un lavoro continuo tra la politica e  la scienza proprio per decidere come drammatizzare le minacce del coronavirus, in modo di convincere l’opinione pubblica ad accettare le rigide misure di contenimento. Difatti, lo scorso anni, poco dopo le misure restrittive adottate in Italia anche in Germania si prese la decisione di chiudere  le scuole e i negozi, "oltre alla limitazione di gran parte delle libertà individuali dei cittadini e l’elevazione a dogma imprescindibile del cosiddetto distanziamento sociale", come riporta il sito Insideover. 

Il ministro Seehofer avrebbe incontrato il virologo Christian Dorsen e Lothar Wieler, a capo dell’Istituto Robert Koch, l’organizzazione responsabile del controllo e della prevenzione delle malattie infettive in terra tedesca. Dopo quell'incontro proprio Wieler convinse il ministro a tenere tutto chiuso fin oltre il periodo pasquale. Si sarebbe così creata una strana alleanza tra i rappresentanti di alcune università tedesche e istituti e alcuni politici, come Markus Kerber, sottosegretario all’Interno nonché braccio destro del ministro Seehofer. Adesso si cerca di scoprire se questa decisione abbia coinvolto anche la Merkel: se fosse a conoscenza di questo trucco o se fosse stata tenuta all'oscuro. In entrambi i casi per la Cancelliera la notizia sia fonte di grande imbarazzo. 

 

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